venerdì 27 dicembre 2013

Inter: 2014 consigli per gli acquisti

In questa stagione l'Inter ha mostrato due facce: la prima, combattiva, gagliarda, aggressiva e solidissima, la seconda spensierata, cazzona, molle soprattutto in difesa dove la virilità ha fatto difetto. La seconda faccia ci è costata 7 punti che conti alla mano ci avrebbero collocato al terzo posto nonostante il 4-2 di Napoli. Mazzarri ha lavorato bene, ha recuperato scarti industriali al limite del radioattivo come Jonathan e Alvarez, gli unici errori sostanziali seri sono i seguenti: quello di essersi incaponito con Taider, classico giocatore ne carne ne pesce che corre per il campo spesso e volentieri senza cognizione di causa e il vedere Guarin come trequartista avanzato cosa che non è. Guarin non è assolutamente adatto a fare il centrocampista a 5, ne tantomeno il trequartista. Ci sono i mezzi tecnici, ma manca la forma mentis del ruolo, sbaglia sempre le scelte su un primo tocco che mai è apparso impeccabile, rendendosi dannoso in fase di impostazione. Giocare con 4 interni di centrocampo è una scelta limitativa, ma considerando i guai e l'età di Milito, il fatto che Icardi ha scoperto le gioie del sesso, e concedendo al mister la libertà di non puntare su Belfodil(l'ennesima ottima presa di Branca) allora può anche starci. Dal mercato servirà una mano non di poco conto. A mio modo di vedere l'Inter necessità di almeno tre quattro innesti. In difesa bisogna cedere Ranocchia subito senza indugio e prendere un centrale grosso, massiccio e incazzato che si gasa quando vede tibie da mazzulare senza pietà, uno alla Paolo Montero. Faccio due nomi. Il primo sarebbe un occasione low cost e un ritorno tutto sommato gradito, ovvero Burdisso, che di certo non è uno schermidore precettato alla corte degli Asburgo. L'altro nome che faccio in realtà è anche bravo tecnicamente e molto reattivo, ma si sta facendo le ossa in Argentina dove randellare non è importante, è l'unica cosa che conta, ovvero Eder Balanta, classe 93 del River Plate, normolineo fisicamente ben strutturato da acquistare con la speranza che emuli i fasti del nostro Ivan Ramirone Cordoba, le premesse ci sarebbero anche. La linea difensiva Juan Jesus, Campagnaro, Rolando non mi è dispiaciuta, ma ha un problema particolare, quella di non avere un anello debole, ma semplici cali di tensione più o meno costanti. Campagnaro, nelle ultime uscite un po' in flessione, è ampiamente il migliore, ma se è costretto a tappare falle in due reparti è chiaro che il suo rendimento cali. Avere accanto non dico la certezza ma quantomeno un ottima possibilità A centrocampo in attesa di capire il futuro di Guarin, serve un incursore bravo nel primo tocco. Cambiasso 10 anni fa sarebbe stato l'ideale, ci dobbiamo accontentare di quello di oggi, un bollito, ma di qualità accettabile. Alvarez non ha la consistenza fisica per fare l'interno di un centrocampo a 5 e su Taider e Guarin mi sono già espresso. Dzemaili sarebbe perfetto, ma passare oggi dal Napoli all'Inter equivale a fare un salto dalla pizza alla salamella in tutti i sensi, de gustibus non disputandum est ma tendenzialmente non c'è partita. Il mio nome in questo caso è Marco Parolo, non una primizia, non un fuoriclasse ma un giocatore in forma, funzionale al centrocampo a 5 che arriverebbe motivato a dovere e che consentirebbe ad Alvarez o a Kovacic di giocare più avanzati, liberi di offendere e di incidere. Non mi dispiacerebbe anche Nainggolan, indonesiano come il nostro presidente e più futuribile, ma considerando che il prezzo non è propriamente modico e che per farlo abbassare si rischierebbe di perdere giovani che possono diventare importanti(Bardi su tutti) alla fine non sarebbe una tragedia se non arrivasse. Molti sostengono che l'Inter abbia bisogno di un regista, cosa a cui Mazzarri è al limite dell'allergico(memento Cigarini al Napoli), e che in fondo per il suo gioco non è necessariamente funzionale, visto che più che di lanci lunghi e aperture, si gioca con tocchi più corti con una squadra molto compatta. Potrebbe far comodo anche un incontrista. Cambiasso ha pochissima corsa, ma a rubare i palloni è ancora un docente universitario, capitan Zanetti invece ha dimostrato nonostante tutto di avere ancora birra di qualità con una corsa orizzontale intelligente e un proverbiale istinto difensivo che lo rende ancora utilissimo. Ma parliamo sempre di giocatori tutt'altro che giovani che avranno bisogno di rifiatare. Dato per scontato che Mudingayi è l'ennesimo bidone arrivato finito(se dicevo pacco pensavate male) e che di Mariga non si ha nessuna notizia, trovare un centrocampista di struttura e settepolmoni non sarebbe male. Ci sarebbe Momo Sissoko libero, l'incognita sarebbe la sua condizione fisica visto che è fermo da 6 mesi e che notoriamente non è nelle grazie di Esculapio, ma un pensierino su di lui lo farei. Altro punto nevralgico son le fasce, che per il gioco di Mazzarri sono fondamentali. Jonathan e Nagatomo hanno giocato benissimo ma non ci sono alternative. Pereira ha definitvamente mostrato la sua inadeguatezza mentre Wallace ha mezzi importanti ma è palesemente immaturo e non pronto per la Serie A. Prendere Isla in estate sarebbe stato l'ideale ma credo che Agnelli preferirebbe regalarlo al Torino o cederlo al cugino Lapo come chaffeur piuttosto che darlo all'Inter. Ergo bisogna esplorare soluzioni alternative. Il nome che faccio io è a sorpresa. Ammetto che a questo giocatore non ho mai lesinato complimenti, ma bisogna riconoscere che in nazionale ha sfornato prestazioni egregie e che in un centrocampo a 5 ha mostrato una grande duttilità. E' tifoso dell'Inter, al Sunderland se la passa male e in Italia magari ci tornerebbe. Io su Giaccherini ci farei anche più di un pensierino, credo che sarebbe un alternativa importantissima. Dulcis in fundo passiamo all'attacco. No Palacio no party, corre per 6, fa il terzino, l'incontrista, la punta ed è riuscito a segnare 11 gol nonostante tutto. Anche lui però non è verdissimo e va gestito un minimo, cosa che non sta accadendo, visto che ogni partita viene spremuto come un limone ed è costretto a girare attorno al centrocampo in lungo e in largo. Avere un riferimento in attacco  cui girare intorno gli consentirebbe uno sforzo minore e perché no essere ancor più incisivo in zona gol. Mi piacerebbe Dzeko ma ho smesso di illudermi da un bel pezzo. Osvaldo, in una situazione formalmente diversa ma sostanzialmente simile a quella di Giaccherini,  a livello tecnico sarebbe perfetto, ma la sua incostanza caratteriale mi lascia perplesso e certamente il Southampton non lo cederebbe a un prezzo di favore. L'unico nome di spessore che potrebbe essere preso "a buon mercato" è Demba Ba, chiuso al Chelsea da Eto'o e Torres e che darebbe sicuramente fisicità e probabilmente anche un buon numero di gol. Questo però è quello che piacerebbe a me. Credo che Mazzarri invece preferisca insistere sulla strada del "non dare punti di riferimento" e per questo spera di riabbracciare Ezequiel Lavezzi. Lavezzi senza dubbio darebbe una marcia in più, ma a quest'Inter più che una marcia in più la davanti servirebbe un assetto migliore per usare meglio le marce che si hanno a disposizione, tutt'altro che deboli. Inoltre Lavezzi A non è una primizia, B non sarebbe un affare a buon mercato considerando che ciuccia un inverecondo stipendio da 4 milioni di euro. Da prendere solo se Mazzarri è fermamente convinto che sia quello che serva davvero all'Inter. Si è parlato anche di Lamela e Jovetic  ma sembra quasi una boutade. Depressi in Inghilterra magari in Italia ci tornerebbero anche, ma se elenco i motivi che rendono improbabili queste trattative finisco a Marzo 2014. Concludo con un pallino personale, una possibile scommessa Philipp Hosiner, centravanti del dignitosissimo Austria Vienna che in CL a fronte di un girone proibitivo si è comportato davvero bene. Fisico da seconda punta, buon fiuto del gol e ottime movenze in area, in grado sia di giocare da battitore libero sia come riferimento. Anche a costo di dire una stronzata, ritengo che in una stagione di transizione come questa, si possa "rischiare", scommettere su un giocatore meno Glam per prenderne uno che ti dia innanzitutto una soluzione in più e magari a patto che vada bene su due lanci di moneta anche rendimento.

sabato 20 aprile 2013

BasketMania-NBA Playoffs 2013: primo turno

L'anno scorso di questi tempi commentavo grazie all'amico Jacopo Di Falco , il Basket NBA in BasketMania, trasmissione di fascia pomeridiana in onda su Radio Bocconi il primo pomeriggio. Quest'anno la trasmissione non è partita ma io son rimasto lo stesso in clima anche grazie alla pagina Facebook che invece è rimasta sempre attiva e che offre sempre spunti di riflessione grazie alle attenzioni di Jacopo e dell'altro padre nobile del programma, Filippo Camozzi. L'inizio dei PO NBA al termine di una Regular Season che difficilmente dimenticheremo per via delle tante sorprese e dei parecchi infortuni gravi, era l'occasione perfetta per ricominciare a scrivere e per fare quello che l'anno scorso facevo in radio. E' stata una stagione intensa come già detto e intensi senza dubbio saranno i PO. Proverò a dare il mio personalissimo cartellino su questo primo turno fornendo le mie argomentazioni. Cominciamo dalla Western Conference.

Oklahoma City Thunder(1)-Houston Rockets(8)

Il duello testa coda vede i consolidati Thunder affrontare i Rockets del grande ex, James Harden, che da solo(o quasi) è riuscito a riportare i Rockets nella Post-Season dopo 4 anni di assenza dall'ultima volta(semifinali di conference contro i Lakers). Harden era un fattore determinante nel roster dei Thunder e conosce alla perfezione forza e limiti degli avversari. Con ogni probabilità Scott Brooks limiterà le scorrerie del grande ex assegnandogli le cure amorevoli ma non troppo di due agonisti come Sefolosha e Brewer tappando così la bocca di fuoco principale della franchigia texana. Un'altra insidia può essere rappresentata da un ispiratissimo Chandler Parsons, una delle sorprese della stagione, che potrebbe creare qualche fastidio alla difesa dei Thunder. Su chi vincerà non credo ci siano dubbi, OKC è favorita e come argomento credo possano bastare Durant e Westbrook che a questo livello fanno tutta la differenza del mondo, soprattutto il primo. Non vedo però lo sweep senza appello. Secondo me Houston almeno una partita la porta a casa.

Pronostico: 4-1 OKC

San Antonio Spurs(2)-Los Angeles Lakers(7)

L'ordine contro il caos. Così si può tranquillamente definire oggi la sfida tra i metodici Spurs di coach Gregg Popovich e lo sfacelo Lakers di coach D'Antoni. I primi, arrivati probabilmente a fine ciclo partono con i favori del pronostico, dopo un'ottima regular season che ha visto ancora Tony Parker, che più invecchia più migliora, sugli scudi. Dall'altro lato i Lakers che dopo aver allestito un roster da far impallidire la coalizione greca che vinse a Platea contro i Persiani, si sono ritrovati ad annaspare nelle sabbiemobili rischiando a lungo l'eliminazione per poi riuscire ad arrivare addirittura settimi(cosa che per i Lakers non si può sentire). Rincorsa che è stata pagata a caro prezzo, visto che i Lakers, già privi di Nash, hanno perso per molto tempo Kobe Bryant, che dopo aver fatto più fatiche di Ercole, si è rotto il tendine d'Achille e purtroppo non giocherà per molto tempo. Tecnicamente visti soprattutto i Lakers di quest'anno non ci sarebbe storia. Però stiamo parlando dei Lakers, una squadra che comunque ha in faretra Dwight Howard, che se in forma può far pagare a Tim Duncan la sua maggior freschezza, un Pau Gasol forse ha letto i post in cui lo definivo bollito) che sta elevando il suo gioco a ottimi standard, più una discreta bocca da fuoco che esce dalla panchina come Jamison. Gli elementi tecnici per giocarsi la serie ci sono. Manca però il resto, ovvero un gioco che non è espressione massima delle idee di coach D'Antoni, che se potesse scegliere avrebbe secondo me un'altro roster. Senza Bryant, il pallone si fermerebbe molto meno(cosa che a D'Antoni non dispiacerebbe) ed Howard potrebbe essere messo nelle condizioni di dominare( a D'Antoni credo non piaccia quest'elemento). Per i Lakers troppa carne in fuoco che non si riesce a dominare. L'unico mio punto di domanda negli Spurs è l'acquisto di Tracy McGrady al posto di Stephen Jackson, ma restiamo sempre a livello di sovrastruttura, perché la struttura portante è ben altra cosa. A meno che la maledizione del primo turno di T-Mac continui, a questo giro passano gli Spurs.

Pronostico: 4-1 SAS

Denver Nuggets(3)-Golden State Warriors(6)

Le due sorprese di questa stagione. I primi, seppur mai messi in discussione nella corsa Play-off, sono riusciti ad arrivare addirittura terzi, esprimendo un livello di gioco ottimale. I secondi, che erano dati dagli addetti ai lavori come in netta crescita, ma ancora un po' acerbi, tornano alla Post-Season dopo sei anni al termine di una stagione in cui Stephen Curry è stato autentico mattatore. I Warriors hanno avuto un rendimento in casa costante, molto meno invece in trasferta. Due squadre che si esprimono su ottimi livelli di gioco e che hanno relativamente poco da perdere, soprattutto i Warriors. I Nuggets saranno privi dell'ottimo Danilo Gallinari in questi play-off. L'assenza del Gallo, oltre ad impoverire in parte il gioco dei Nuggets, potrebbe inoltre ridurre le potenzialità dell'impatto che può avere Wilson Chandler(lusso come sesto uomo) in uscita dalla panchina. Va comunque detto che la squadra di Karl è una squadra senza un giocatore che catalizza tutti i possessi, dove il pallone si muove molto e che se non va sottoritmo è in grado di fare davvero male, soprattutto a Denver dove secondo me la parola fattore-campo è una realtà assiomatica, innegabile e imperitura vista l'altitudine a cui si gioca. I Warriors sono una buona squadra e giocheranno a viso aperto come fecero contro i Dallas Mavericks nella stagione 2006/2007 quando fu vera gloria e vero upset. Ma ci son dei fattori che vanno contro la squadra di Mark Jackson. Il primo l'inesperienza sempre relativa ai play-off. Laddove Bogut non recuperasse per tempo, i Warriors si schiererebbero con Ezeli, Lee, Barnes, Thompson, Curry, uno starting lineup di esordienti totali e anche il resto del roster, Jefferson e Landry a parte, ha pochissima esperienza a livello di PO. L'inesperienza assieme al fattore altitudine di Denver son due fattori che alla fine giocheranno a favore dei Nuggets, ma credo che sarà comunque una serie divertente

Pronostico: 4-2 DEN

Los Angeles Clippers(4)-Memphis Grizzlies(5)

E' logico che al primo turno dei PO lo scontro più equilibrato è sempre quello tra 4 e 5 del tabellone. Come l'anno scorso, ma con il fattore campo invertito si sfidano i Los Angeles Clippers di CP3 e Sir Blake Griffin e i Memphis Grizziles. I Los Angeles Clippers grazie agli arrivi in sequenza di Griffin e soprattutto di Chris Paul sono diventati una squadra competitiva ma dai due volti. Uno spettacolare, l'altro incomprensibile. Pur essendo arrivati con merito ai PO i Clippers non hanno trovato una dimensione di continuità dal punto di vista del gioco. I Memphis Grizzlies invece hanno sicuramente meno talento complessivo degli avversari ma una compattezza maggiore. Certo non c'è più Rudy Gay che è andato a Toronto, e la squadra ha perso il suo giocatore di maggior talento. Al suo posto è arrivato il "vecchio" Tayshaun Prince da Detroit, giocatore diverso da Gay, secondo me a livello meramente inferiore, ma che ha esperienza da vendere a questi livelli, avendo vinto il titolo una volta, giocato due finals e diverse edizioni dei Play-off. Prince può dare a questa squadra un quid difensivo in più che ai Play-off può fare tanto. Di contro però l'aver ceduto la bocca di fuoco principale rischia di depauperare l'attacco. Va anche detto però che nel 2011, quando i Grizzlies stupirono il mondo eliminando gli Spurs e restando in corsa fino all'ultimo per un posto alle Finals della Western Conference, Gay era assente per infortunio e la squadra giocò una buona pallacanestro di intensità e di caparbietà. Secondo me però il vero limite dei Grizzlies sta nell'assenza di giocatori in grado di incidere profondamente dalla panchina, cosa che invece l'anno scorso era possibile grazie alla presenza di O.J. Mayo, oggi a Dallas. Completamente diverso il discorso per i Clippers, che possono disporre di una panchina di tutto rispetto, partendo dell'eccellente Jamal Crawford, uno dei migliori sesti uomini della lega e in grado di incidere parecchio a partita in corso, passando per i vari Barnes e Bledsoe. A completare il quadro dei veterans titolati come Billups,Grant Hill, Odom(che non son più quelli di una volta ma che hanno sempre il loro senso e il loro perché) che possono mettere la loro esperienza a disposizione di una squadra già densa di talento. Esperienza e talento fanno la differenza in questi contesti e a questi livelli e i Clippers ne hanno molta di più.

Pronostico 4-0 LAC(Azzardo lo sweep)

E ora passiamo alla Eastern Conference

Miami Heat(1)-Milwaukee Bucks(8)

Da un lato i Miami Heat dei Big Three più Ray Allen e un'altra sfilza di comprimari extralusso, dall'altro i Milwaukee Bucks che un po' per caso, un po' per desiderio si ritrovano a giocare i Playoff a tre anni di distanza dall'ultima volta. Potrei fornire tutte le argomentazioni tecniche del caso, ma credo che siano sotto gli occhi di tutti. I Miami Heat sono nettamente più forti, non solo sulla carta. Una striscia vincente di 28 partite, il miglior record della Regular Season e la sensazione che ormai l'asticella sia stata messa troppo in alto. I Bucks hanno due giocatori come Jennings ed Ellis che potrebbero, condizionale d'obbligo, creare qualche fastidio agli schiacciasassi di South Beach. Non sono troppo scarsi i Bucks, sono gli Heat ad essere troppo forti.

Pronostico 4-0 MIA e per i Bucks è stato bello esserci

New York Knicks(2)-Boston Celtics(7)

Scontro di vero culto tra due squadre che rappresentano due delle città più importanti d'America. I New York Knicks arrivano alla Post Season per la terza volta di fila, ma stavolta ci arrivano senza sofferenze e senza difficoltà di sorta. Merito dell'eccelso lavoro di coach Mike Woodson, che ha trasformato gradualmente e con sapienza un ammasso di talento senza criterio in una squadra che gioca a Basket. Meriterebbe il Coach of the Year solo solo per aver recuperato un giocatore come Carmelo Anthony dal punto di vista mentale e i risultati si sono visti. Mai come quest'anno Melo è stato una macchina da guerra, potenziale MVP  e topscorer della lega. Altro realizzatore notevole il più che probabile 6th man of the Year J.R. Smith, anche lui un'altro giocatore dal punto di vista dell'atteggiamento, perché a livello tecnico è indiscutibile. Dall'altro lato della barricata i Boston Celtics dell'era Post Big Three o dell'era New Big Three se si mette Rajon Rondo al posto di Ray Allen. Rondo che però non sarà della partita a causa del grave infortunio al crociato rimediato durante la Regular Season. Regular Season dall'andamento altalenante per i Celtics. Cominciata male, proseguita bene, finita così e così. L'accesso ai Playoff è comunque arrivato e Boston negli anni scorsi ha dimostrato anche quando era sfavorita di essere tutt'altro che facilmente doma. Proveranno a giocarsela con le loro armi migliori a disposizione. A cominciare da Paul Pierce, che in assenza di Rondo diventa oltre che realizzatore anche ispiratore della manovra offensiva, d'altronde le mani sono qualità. Captain and the Truth guiderà assieme all'altro veterano Garnett, e alle bocche di fuoco Terry e Green l'assalto alla corazzata Knicks, in nome del proverbiale Celtics Pride, l'orgoglio mai domo della franchigia più vincente della storia dell'NBA. Una menzione la merita anche Avery Bradley. Entrato in punta di piedi nella lega ha prima defenestrato Ray Allen entrando in quintetto e poi ha dimostrato di essere un fattore nei Celtics del nuovo corso grazie alla sua difesa e alla sua abnegazione, e lo dimostra il fatto che da suo rientro sono di più le partite vinte di quelle perse. Mai come oggi, soprattutto alla luce dei tremendi fatti di Boston, del terribile attentato alla maratona, un successo sportivo può aiutare una città a sollevare la china dopo un colpo al cuore. New York sulla carta è superiore, quasi nettamente ai verdi, e vuole vendicare lo Sweep subito 2 anni fa sempre al primo turno, ma con posizioni invertite. Sarà una serie bella e combattuta, credo che la spunteranno i Knicks, ma faticheranno parecchio.

Pronostico 4-3 NYK

Indiana Pacers(3)-Atlanta Hawks(6)

Una nuova realtà tra le contender NBA contro una squadra che da anni fa vedere di essere dotata per arrivare ai PO ma non abbastanza per proseguire in maniera incisiva il percorso. I Pacers hanno assistito alla maturazione cestistica di Paul George, che in contumacia di Danny Granger ha preso le redini della squadra, giocando una RS eccezionale e preparandosi a raccogliere il testimone dello stesso Granger come uomo franchigia. La formazione di coach Vogel è compatta, gioca in maniera lineare ed ha molte armi per poter colpire in fase offensiva, dallo stesso George, passando per West in attesa del recupero, se ci sarà di Granger. Vogel ha creato una dimensione di squadra niente male, massimizzando il rendimento della maggior parte dei suoi giocatori e rendendo nel giro di due anni i Pacers una potenza ad Est. Per gli Hawks il discorso è diverso. Dopo la partenza di Joe Johnson nessuno si aspettava gli Hawks come minimamente competitivi sulla carta. Invece sono riusciti a qualificarsi di nuovo ai Play-off per la quinta volta consecutiva. In attesa di capire quale sarà il futuro della squadra, su tutti la questione Josh Smith, gli Hawks proveranno a giocarsi il passaggio del turno. Lo faranno però senza Lou Williams, l'erede in campo di Joe Johnson anche lui purtroppo gravemente infortunato. Bella sarà la sfida tra Al Horford e Roy Hibbert. Il primo, pivot completo di cui si parla relativamente poco. L'altro ingombrante centro di 221 cm che migliora di anno in anno ma che alle volte dall'impressione di essere un po' mollo e di poter essere più dominante di quanto non sia. Indiana parte con tutti i favori del pronostico è superiore quasi nettamente agli Hawks, ma se la squadra riuscirà ad esprimersi al meglio e se l'efficienza al tiro di Korver sarà alta, per Atlanta la possibilità di portare a casa uno o due incontri può diventare concreta.

Pronostico 4-1 IND

Brooklyn Nets(4)-Chicago Bulls(5)

I Nets del nuovo corso Newyorkese contro i Bulls orfani di Derrick Rose da un anno. Una sfida equilibrata sulla carta. I Nets dispongono di parecchio talento nel loro roster, talento che ha portato la squadra di coach Carlesimo alla quarta piazza ad est. I Chicago Bulls hanno invece atteso il ritorno di Godot Rose per tutta una stagione, ma Rose ha preferito non rientrare(senza entrare nei meriti e giudicare le scelte personali, anche Shumpert ha avuto lo stesso infortunio, ed è rientrato 2 mesi fa). Già da inizio stagione Thibodeau ha capito di dover fare di necessità virtù ed è riuscito a fare cose eccellenti con un roster, che Starting five a parte, era da squadra in modalità rebuilding. Ha creato perché non ho altri termini Butler dal nulla, ha recuperato dall'iperuranio gente come Hinrich, Mohammed e Radmanovic, ha valorizzato Belinelli e trasformato Robinson da fumoso playmaker a concreto giocatore(o quasi perché sempre di Nate stiamo parlando). Veri e propri prodigi cestistici che hanno portato Chicago ai PO in una posizione più alta di quella che ci si potesse aspettare. Fare dei pronostici è difficile. Avere gente come Joe Johnson, Deron Williams, Brook Lopez, tanto per citarne alcuni fa tanto, ma non è tutto, soprattutto se il gioco espresso è stato, almeno a mio modo di vedere, non particolarmente brillante. Al contrario i Bulls hanno relativamente meno talento ma un sistema di gioco più implementato e un'efficienza diversa, soprattutto dal punto difensivo, con Noah vero leader difensivo, uno dei migliori nella lega e con un Luol Deng che è diventato un all around. Credo che per i Bulls non sarà facile, soprattutto vista l'assenza di Rose difendere contro un play come Deron Williams che tende a tenere un certo ritmo atletico. Se la difesa dei Bulls sarà all'altezza allora ci son le possibilità per l'upset, anche se l'assenza probabile di Noah complica soprattutto in ottica Lopez i piani di coach Thibodeau. Altrimenti i Nets hanno abbastanza armi per concludere la stagione di Chicago già al primo turno. Questo è l'unico pronostico in cui lascio aperte due strade.

Pronostico: 2-4 Bulls o 4-2 Nets

Bene la mia tabella di pronostici è ufficialmente conclusa. Rinnovando il mio saluto a Jacopo e Filippo, si conclude questa "postata"(neologismo orribile) di BasketMania. Ci aggiorniamo al secondo turno!

giovedì 17 gennaio 2013

Serie A: il Palermo tra tattica e spettri

Da palermitano mi viene difficile non essere suscettibile alle vicissitudini della squadra della mia città, che in questo momento si trova al penultimo posto della Serie A, che senza la penalizzazione del Siena si tramuterebbe in ultimo. Diciamocela tutta, da quando i rosanero sono tornati in Serie A, questa rosa è la peggiore a stacco chilometrico, talmente assemblata male da ricordare mefitiche compagini come il Padova o la Cremonese del 1995/1996, il Venezia(dell'era Zamparini) del 2001/2002, il Novara dell'anno scorso, tanto per citarne alcune. Squadre brutte da vedere con organici più o meno di livello basso, con qualche buon nome e sotto una struttura fatiscente. Procediamo con ordine. Partiamo dal prologo con il mercato e con il duo Perinetti-Sannino. Disastroso su tutti i fronti. Il Palermo ha sostanzialmente venduto molti giocatori titolari, come i senatori Balzaretti e Migliaccio, o Silvestre, o lo stesso Viviano, tanto acclamato come il portiere di livello consono a una squadra come il Palermo e poi lasciato andare senza nemmeno scaldarsi un po'. A rimpiazzare i suddetti sono arrivati nell'ordine: Samir Ujkani portiere del Novara retrocesso, Santiago Garcia, terzino nemmeno titolare del Novara retrocesso, Steve Von Bergen, centrale svizzero con esperienza del Cesena straretrocesso e dulcis in fundo Egidio Arevalo Rios,giocatore per carità di caratura, titolare dell'Uruguay campione di Sud America e quarto al Mondiale, pochino se si considera che è un mediano preposto alla distruzione del gioco e che in fase di impostazione e in zona gol da il contributo che può dare un giocatore standard in quel ruolo, esiguo. A questi nomi si aggiungono Michel Morganella, terzino destro titolare del Novara(che è retrocesso l'ho già detto?) e della selezione olimpica svizzera in cui ha lasciato un'indelebile traccia, soprattutto su Twitter, Jasmin Kurtic, reduce da una stagione buona al Varese, il cavallo di ritorno Cetto dopo il prestito al Lille, cavallo di ritorno capitolo secondo(o terzo o quarto non ricordo) Franco Brienza, l'esterno Luigi Giorgi e dulcis in fundo Paulo Dybala, l'unico nome che può far ben sperare, pagato una cifra all'Instituto, squadra di Serie B Argentina, su cui si punta per il futuro. Un po' pochino per una squadra che sostanzialmente è stata per la maggior parte della sua storia recente nel lato buono della classifica, cioè tra le prime dieci e che è  reduce da una stagione spaventosamente brutta. Sannino imposta la squadra secondo il suo credo, il 4-4-2 di Delneriana memoria con i terzini che si sovrappongono buttando continui palloni in mezzo, gli esterni veloci che corrono per tutta la partita, le due punte centrali complementari e via discorrendo. Va male, ma male male male. 3 partite due sconfitte nette e un pareggio interno col Cagliari a due minuti da una vittoria che ormai si profilava all'orizzonte. Zamparini da sfogo a quella parte di se che gli impone di esonerare l'allenatore al primo campanello di allarme. Non pago decide di far fuori il dirigente che tanto aveva voluto, cioè Perinetti, reo di aver costruito una squadra scarsa e di aver scelto un incapace come allenatore. Tutto nella norma, almeno a Palermo. Arrivano Pietro Lo Monaco che si è distinto negli anni a Catania per aver fatto ogni anno le scelte giuste, tra acquisti, allenatori che siano dall'inizio o subentrati e  per aver vinto quasi tutte le scommesse fatte, e Gianpiero Gasperini, allenatore reduce da una terrificante esperienza all'Inter dove è riuscito nell'impresa di farsi detestare più di Rafa Benitez dai giocatori e di Gresko dai tifosi. Con Gasperini si cambia faccia e modulo, 3-4-3, il suo cavallo di battaglia. Tre centrali di difesa, due statici e uno che porta il pallone fino alla metà campo, terzini totali, centrocampisti in grado di fare taglio e cucito a centrocampo, due ali veloci in grado di attaccare la profondità, un terminale offensivo di riferimento. Al Genoa funzionava così soprattutto nell'anno del quinto posto con Milito punta, i vari Jankovic, Palladino, Sculli sugli esterni, Milanetto, Juric e Thiago Motta sulla mediana a centrocampo, Rossi e Criscito esterni di centrocampo, i vari Sokratis, Ferrari, Bocchetti, Biava in difesa, insomma una buona gamma di giocatori da far girare che si sposavano perfettamente con la sua idea di calcio. Come al Palermo. Ma anche no. Per incominciare manca il centrale che porta la palla. Mantovani, Cetto, Munoz, Von Bergen non sono così terribili come sembrano ma col pallone hanno lo stesso feeling che avrebbe Rocco Siffredi con la castità. Al problema Gasperini sopperisce subito reinventando Donati come libero in stile anni 70-80 con buoni risultati. L'arretramento di Donati comporta però un' impoverimento del centrocampo. E qui scattano i primi problemi. Barreto è un'interditore con il piede di marmo, ma a livello di impostazione del gioco è quello che è. Arevalo Rios stesso discorso con la semplice differenza che una verticalizzazione non la tenta nemmeno per sbaglio, probabilmente non la sa fare, d'altronde non è stato preso per quello, il giovane Viola, preso già a Gennaio 2012 evidentemente non è ritenuto pronto e si va ad aggiungere all'ennesima sfilza di giovani presi dalla cadetteria che a Palermo non si riescono ad esprimere. Fiducia dunque a Kurtic che ha tempi di inserimento, un tiro importante, ma che non è uomo in grado di iniziare l'azione. Sulle fasce a centrocampo Morganella si da da fare, corre come un dannato ma i risultati sono davvero modesti. Per non parlare di Garcia che si dimostra veramente inadatto al ruolo di terzino e mi permetto di dire anche alla Serie A. Le alternative, da Pisano a Giorgi quando è stato provato in quel ruolo, passando per Bertolo non danno grosse soddisfazioni, privando dunque il Palermo del fondamentale contributo richiesto da Gasperini alle due fasi, cioè la collaborazione degli esterni bassi. Passiamo all'attacco. Come già detto due attaccanti esterni e una punta centrale. Sdeng. Tecnicamente ci sarebbe Brienza che l'esterno a centrocampo o in attacco lo ha fatto e tutto sommato lo sa fare, c'è(meglio dire c'era) Giorgi che è stato adattato e che tutto sommato non è stato così censurabile. A questi giocatori aggiungi oltre a Miccoli, emblema capitano e leader tecnico di questa squadra e Dybala(comunque due punte centrali), giocatori come Ilicic ed Hernandez. Appunto. Ilicic fino a prova contraria è un trequartista, non sa coprire altri ruoli. Non penso fosse gradito a Sannino che nel suo sistema non prevede il trequartista, figuriamoci a Gasperini, che, come voi ricorderete, si è di fatto giocato l'opportunità all'Inter quando si è ritrovato ad avere un'indigesto Sneijder, tenuto al posto di Eto'o approdato alla corte dell'Anzhi. Solo che all'Inter partendo dall'inizio ha pagato le conseguenze del suo lavoro e di un mercato contro la sua corrente. A Palermo subentrato a stagione iniziata Ilicic te lo devi tenere e lo devi fare giocare, perché a livello tecnico non c'è molto meglio. Passando a Hernandez, in questo caso sale solo l'acidità. E' una punta centrale, ma non ha ne la struttura fisica per essere il terminale offensivo di quel tipo di attacco, ne tanto meno la tenuta di posizione, la resistenza o la voglia se preferite di fare l'ala. Insomma un peso anche questo che devi accettare, sempre a patto che non arrivi qualche infortunio. Unica costante di Abel Hernandez in Italia. Sostanzialmente Ilicic gioca defilato sulla destra per tentare di sfruttare  il suo mancino, di un certo livello, ma non ha tempistica e cambio di passo per stare in quel posto. A destra ci sta un Brienza avanti con l'età e non nella versione migliore che a Palermo hanno avuto modo di apprezzare e al centro ci sta Miccoli. Il valore non si discute, l'incisività nemmeno, la funzionalità alla posizione si. A questo quadro di certo non confortante aggiungi che i tuoi due portieri, Ujkani e Benussi sono affidabili come lo sarebbe un prototipo di automobile degli anni 40 in autostrada. Soprattutto Ujkani, il portiere titolare ha fatto una sfilza di errori che son costati parecchi punti lasciati per strada. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Tre vittorie, sei pareggi e undici sconfitte. Peggior attacco della Serie A e una delle difese peggiori. Per il mercato di Gennaio tifosi e allenatore invocano rinforzi. Sono arrivati nell'ordine Aronica che è un centrale di rendimento, buon acquisto, anche se ripeto per quel tipo di difesa forse serviva dell'altro, sempre se non si vuole insistere su Donati libero, Anselmo, pupillo di Lo Monaco scambiato per Eros Pisano, centrocampista centrale definito di qualità(se c'è non la si vede oppure la nasconde molto bene perché risulterà più sorprendente quando farà qualcosa di buono) e Andrea Dossena, secondo me l'unico acquisto totalmente azzeccato e funzionale al 3-4-3 di Gasperini. Serve nell'ordine: un portiere che dia sicurezza al reparto difensivo e se arriva Sorrentino è un colpo eccezionale, un  terzino con le caratteristiche di Dossena però a destra, un centrocampista di qualità anche se il mercato offre tutte soluzioni fuori portata(Lodi è del Catania, Cigarini te lo puoi scordare, D'Agostino è andato al Pescara), oppure un centrale di difesa in grado di portare il pallone sulla mediana(ci sarebbe pure Bocchetti in scadenza di contratto, ma dubito che il suo nome sia scritto da qualche parte, riportare Bovo potrebbe pure essere una soluzione) se si riporta Donati a centrocampo. Dulcis in fundo un'esterno alto d'attacco(ci sarebbe Sculli, fedelissimo di Gasperini e perfetto per il ruolo) in modo tale da avere un'alternativa valida o comunque la possibilità di una soluzione alternativa a tre attaccanti messi nel ruolo sbagliato, e una punta centrale. Si parla di Milan Baros, nome di caratura internazionale e con esperienza da vendere. Non lo ritengo il nome giusto. E' una punta centrale che fa(o faceva, va pur sempre per i 32 anni) della rapidità e della capacità di crear spazio per il compagno di reparto la caratteristica principale. Ha un feeling con il gol medio basso, almeno cosi dice la sua storia nelle topleague e non credo abbia la struttura fisica per essere il terminale centrale. Serve una punta vera, una prima punta vecchia scuola. Completa, piedi mediamente buoni, buona fisicità, capacità di far salire la squadra e di giocare di sponda e di garantire un numero onesto di gol. Gol che al Palermo sono mancati e che servono come il pane. Lo Monaco è chiamato a un durissimo lavoro per fornire i mezzi necessari alla rincorsa per la salvezza. La situazione è critica. o si cambia la marcia o si saluta la categoria.