mercoledì 25 gennaio 2012

Gli altri campioni del mondo-L'altra faccia della medaglia iridata

Tendenzialmente i facenti parte di una rosa che vince il mondiale sono giocatori di livello, titolari nei topteam o stelle assolute nelle altre squadre, insomma tutti giocatori di caratura, con uno spazio definito nel gioco e nella storia. Ma non è sempre così. Ho deciso in questo post di stilare una rosa di tutti quei campioni del mondo che dopo la gloria, son finiti nell'oblio calcistico.

Portieri
Charbonnier: portiere titolare dell'Auxerre del santone Roux, partecipò alla spedizione come terzo portiere, comodamente seduto in panchina. Dopo il mondiale fece il secondo portiere ai Rangers alle spalle di Stefan Klos e finì la sua carriera al Sion in Svizzera. Non il massimo della vita.

Islas: il disastroso portiere della seleccion albiceleste nel 1994. Era il secondo del mitico Pumpido

Gilmar Rinaldi: portiere discutibile, notevole procuratore
Difensori
Steiner: bandiera del Colonia convocato da Beckenbauer. Sperava di giocare qualche minutino in quel mondiale. Se davanti hai Aughentaler, Kohler, Buchwald, Reuter e Thon puoi anche crederci.

Capdevila: in realtà non è che sia finito propriamente nel dimenticatoio. Però già della tua selezione sei quello nettamente più scarso, se poi in un anno passi da campione del mondo a fuori rosa nel Benfica che per averti ha fatto carte false, allora non puoi che essere incluso nella lista.

Killer: il mio preferito in assoluto. Stopper della nazionale argentina campione del mondo del 1978. Passò dal Rosario Central al Newell's Old Boys, un pò come passare dalla Juve al Toro dall'oggi al domani. Ma con quel nome chi gli poteva dire niente.

Roque Junior: mi sarebbe piaciuto, ma è anacronistico, vederlo in coppia con Killer. Ne avremmo viste delle belle. Le perle che ha regalato alla Serie A sono indimenticabili

Polga: in quel mondiale del 2002 perse il posto a favore di Roque Junior, quindi ha poco da sorridere.

Zaccardo: a dirla tutta inserirlo in questa lista mi sembra eccessivo, ma non ho  ancora messo un italiano e quindi non vorrei passare per fazioso. Ha segnato la rete più bella dell'Italia ai mondiali, nella sua porta, ma sempre una gran rete. Se ne è andato da Palermo sperando in una chiamata importante. Ha scaldato la panchina al Wolfsburg. Adesso ha ritrovato se stesso a Parma, anche se a dirla tutta lui resterà per tutti" the(own) goal".

Marchena: in realtà lui non è finito nel dimenticatoio. Stopper protagonista nel Valencia di Benitez, adesso è titolare al Villarreal. Per giunta ha la striscia di imbattibilità più lunga della storia nelle partite internazionali. Siccome però dovevo completare il reparto e lui è uno dei giocatori più antipatici e scorretti della storia del calcio, un posto gliel'ho trovato con piacere.
Centrocampisti
Borghi: forse non tutti sanno che...ha vinto anche lui il mondiale! Era un pupillo di Berlusconi, che sbarellava per questo trequartista argentino. Fu mandato in prestito al Como e poi gli fu preferito Rijkaard, chissà perchè...

Diomedè: anche lui faceva parte della banda del santone Roux all'Auxerre. Esterno sinistro, fu convocato da Jacquet nel 1998 ed ebbe anche lui diritto a una medaglia. Due anni dopo il mondiale fu ingaggiato dal Liverpool dove raggiunse la bellezza di 5 partite, anche a causa di alcuni infortuni. Ha finito la sua carriera tra Ajaccio, Creteil e Clermont Foot nell'anonimato piu totale.

Vampeta: nel reparto è in assoluto quello più di vero culto. Se lo ricordavate a causa dei suoi nefasti in neroazzurro, e per essere un icona gay nel suo paese, bè dimenticate un dettaglio. Anche lui è un campione del mondo, e non nel suo piccolo. Ha giocato 18 minuti nel mondiale 2002. Adesso è atteso a una nuova sfida: rifondare i Village People.

Batista: proprio lui l'ex allenatore della seleccion. Quello che ha fatto grandi le giovanili e ha coperto di ridicolo la nazionale maggiore. Campione del mondo anche lui, nel 1986, assieme a Maradona, grande amico suo a giudicare soprattutto dalle stilnovistiche tenzoni dei mesi scorsi. Ha battuto inoltre Tony Hadley e Solange nella classifica inerente all'uso di gel e altri prodotti dei capelli.

Barone: cambio dei mediani di rottura della nazionale italiana campione del mondo nel 2006. Non un fenomeno, ma comunque un buon giocatore che viveva un'ottimo periodo di forma. Che lo ha abbandonato repentinamente. Doveva andare alla Juve, ma calciopoli fece saltare tutto, andò a Torino comunque, sponda granata, tre stagioni tiepide culminate nella retrocessione del 2009. Un anno a Cagliari come vice dei vice mediani e poi un'anno di inattività. Adesso la Serie B con il Livorno. Eppure a Berlino c'era anche lui.

Mazinho(o Mazinga se preferite): di brasiliano aveva solo il nome. Medianaccio che a dirla tutta un pò di piedi li aveva ma nulla di esaltante, ha trascorso una buona parte della carriera in Italia, patria di nascita del figlio che altri non è che Thiago Alcantara(sorpresi vero?).

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Attaccanti

Selvaggi: quando sono triste, abbattuto senza fiducia, le persone grandi che mi stanno attorno mi dicono: "ricordati che anche Selvaggi ha vinto un mondiale". Molto sottotraccia, ma la sua vera  vittoria sta nell'aver ciullato il posto a Pruzzo e Beccalossi. Mica male.

Graziani: uno dei migliori bomber della storia della Serie A, 130 reti, uno dei gemelli del gol del mitico Toro degli anni 70. Se volete sapere il motivo per cui si ritrova nella lista andate su Youtube, ne troverete parecchi!

Edilson: uno dei tanti soggetti di vero culto del Brasile Pentacampeao. Il Selvaggi brasiliano e ho detto tutto.

Luizao: una garanzia sotto porta per le difese avversarie, un feeling con il gol tutto suo, praticamente nulla. Pensate se avesse deciso di giocare con il suo vero nome Luis Carlos Bombonato Goulart che sembra il nome di un megafazendero galattico brasiliano o al massimo di un viados in pensione.

Guivarc'h: e poi c'è lui. Il peggiore di tutti. Se siete tristi ricordatevi, davvero, che se anche Guivarc'h ha vinto un mondiale, nella vita potete farcela anche voi e possiamo farcela tutti. Una prima punta scarsa ma molto scarsa, elegante come può esserlo una pelliccia fuxia. Gli unici punti in cui Guivarc'h ha messo del suo per la sua nazionale, la Francia, sono quelli che ha procurato a Cannavaro.

Ma per quanto si possa ridere, per quanto si possa sfotterli, loro son pur sempre campioni del mondo.

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