giovedì 24 maggio 2012
Western Conference Finals: Istruzioni per l'uso
Una finale tra la prima e la seconda classificata della Western Conference non la si vedeva da tre stagioni, quando i Los Angeles Lakers sconfissero per 4-2 i Denver Nuggets dell'era Melo-Billups. Le due squadre più forti della Regular Season(e secondo me allo stato attuale anche dell'NBA) cioè i San Antonio Spurs e gli Oklahoma City Thunder si giocheranno la vittoria della Western Conference e l'accesso alle Finals. Per gli Spurs sarebbe la quinta volta, mentre per i Thunder(senza considerare il periodo della franchigia a Seattle) sarebbe la prima volta. Procediamo con ordine. I San Antonio Spurs a distanza di un anno dal clamoroso upset contro Memphis son tornati prepotentemente sulla breccia. Di nuovo primi a ovest, in questa stagione mutilata,hanno rifilato due sweep agli Utah Jazz e ai Los Angeles Clippers, squadre che sicuramente avevano degli elementi per mettere in difficoltà una squadra non verdissima dal punto di vista anagrafico. La ricetta è semplice ma congeniale: mantenere lo zoccolo duro e affiancare giocatori giovani e freschi come Kawhi Leonard, che secondo me si candida ad essere l'erede spirituale di Bowen e come Danny Green, che nel giro di poco tempo è passato dall' NBDL ad essere titolare in una potenza ad ovest. A completare il quadro una gestione intelligente dei senatori Duncan e Ginobili, che sostanzialmente non invecchiano dal punto di vista cestistico, un Tony Parker in forma strepitosa, l'arrivo di giocatori esperti come Boris Diaw e cavallo di ritorno Stephen Jackson, l'affidabilità di Bonner sugli scarichi per il tiro da 3 e la maturazione definitiva dei sidekick Splitter e Neal. Ho l'impressione netta che a San Antonio ci sia l'humus giusto per arrivare fino in fondo e che i vuoti lasciati dai ritiri di Bowen e Horry (che secondo me hanno inciso più di quel che si può pensare nelle stagioni deludenti degli anni scorsi) siano stati colmati. Inoltre il primo titolo della franchigia texana arrivò proprio nell'anno del primo lockout, nel 1999. Gli ingredienti per l'anello ci sono tutti, a parte una macumba sfavorevole negli anni pari. In contrapposizione ai navigati Spurs, la giovane casata emergente degli Oklahoma City Thunder. Ammetto che, pensando ai tempi in cui giocavo a NBA Live e ad altre reminescenze, la sfida sarebbe stata ancor più affascinante se la franchigia fosse rimasta a Seattle. Tornando ai discorsi di natura prettamente tecnica i Thunder hanno diverse armi. Un reparto lunghi affidabilissimo tanto per cominciare. Avere Perkins e Ibaka, antirimbalzista il primo, eccelso rimbalzista e stoppatore il secondo è davvero una fortuna. E adesso passiamo alle note dolenti per gli avversari. Le due shooting guard rispondono al nome di Thabo Sefolosha, uno dei più appiccicosi difensori della lega e James Harden, sesto uomo dell'anno e sopravvissuto a un colpo mortifero di Metta World Peace(so che tutto il periodo suonerà strano, ma questa è la verità). Un Harden che vorrà sfruttare questa chance di vittoria del titolo, perché potrebbe essere l'ultima con la casacca celeste di OKC, che sarà impossibilitata a offrirgli un contratto adeguato a causa dei contrattoni dati a tali Westbrook Russell e Durant Kevin, le due armi di distruzione di massa dei Thunder. Su questi due fenomeni OKC ha costruito il suo presente e il suo futuro. Sulla cresta dell'onda da tre anni, la coppia Westbrook-Durant è riuscita ad essere più devastante delle cavallette, chiedere ai Mavericks, che giocando al meglio delle loro possibilità sono stati clamorosamente sweppati e ai Los Angeles Lakers sconfitti senza alcun appello. A completare il mosaico OKC giocatori navigati come Mohammed, Collison, e soprattutto Derek Fisher che va a caccia di quel sesto anello che lo porterebbe ad eguagliare nientepopòdimenoche Michael Jordan, uno che a tempo perso metteva quattro canestrini. Il cocktail esplosivo per una finale di conference epocale c'è tutto. Veniamo alle considerazioni di natura tecnica della serie. A livello di accoppiamenti singoli un rookie come Kawhi Leonard potrebbe soffrire sia Kevin Durant(scopriamo l'acqua calda), sia la normale inesperienza, in quanto rookie, in gare di questo tipo. Westbrook ha tutte le armi per far soffrire Tony Parker, che però rispetto al figlio di UCLA, ha due doti in più, cioè una calma che Westbrook non ha e l'esperienza data da tre titoli vinti e da mille battaglie nella Post-season. Sarà un bel duello. Nel duello tra shooting guard, più che la sfida tra i quintettisti Green e Sefolosha(lo svizzero nei minuti in cui sarà in campo non lo farà sorridere molto secondo me) tiene banco la sfida di fioretto e sciabola tra Ginobili e Harden, che secondo me non vede nessuno in netto vantaggio, vista la capacità di entrambi di incidere nelle partite a livello di punti segnati, anche questo un bel duello. Per quanto riguarda la sfida tra Diaw e Perkins, penso che il tasso tecnico del francese possa creare qualche grattacapo a un giocatore come Perkins, che non ha doti tecniche extra, ma che in compenso occupa bene la zona pittata. Inoltre il carattere nevrotico di quest'ultimo, avvezzo ai falli tecnici come io son avvezzo alla cioccolata(parecchio, credetemi parecchio) potrebbe essere un fattore. Finiamo con la sfida tra Duncan e Ibaka. Da un lato lo scienziato del gioco in post, la PF più forte della storia del gioco, dall'altro un'atleta spaventoso. Vedo favorito Duncan, perché, per quanto non sia più fresco come una volta, ha ancora tutti i mezzi tecnici intatti, e questo fa tanto, anche in una lega superfisica come l'NBA. Interessante vedere anche la sfida tra le panchine. Già parlato del confronto Ginobili-Harden, va considerato che la panchina degli Spurs ha più elementi con punti nelle mani, Jackson e Bonner su tutti, a differenza di OKC, che non ha dei realizzatori di stirpe oltre Harden, salvo miracoli imprevisti da parte di Daequan Cook. Concludo l'intervento con un pronostico. La serie secondo me può avere un nome e un cognome: Russell Westbrook. Se quest'ultimo decide di non prendersi troppi tiri, giocando senza forzare, la serie è destinata in tempi brevi o lunghi che siano ad andare a OKC, che per la cronaca non ha il fattore campo. Se invece Westbrook vorrà essere Westbrook fino alla fine, una squadra esperta come gli Spurs sarà in grado di far pagare questo bug, assieme a tutte le altre carenze che OKC mostrerà nella serie. Mi aspetto comunque una serie combattutissima, a prescindere dal risultato finale.
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