martedì 8 aprile 2014

Report: Mondiale: il toto-attacco degli azzurri. Bollettino tecnico

In questo campionato su 18 giocatori in doppia cifra ben 11 sono attaccanti italiani, alcuni davvero a sorpresa, altri confermando più o meno il loro standard. Chi segue costantemente la nazionale sa bene che non tutti questi nomi sono apertamente in lizza per un posto al mondiale, ma ritengo comunque giusto valutarli tutti, anche perché nel calcio non si può sapere mai. Oltre a valutare i giocatori in doppia cifra, valuterò anche altri due giocatori, ovvero Totti, che in doppia cifra non è ma che ha un'ottima media gol e ha sfornato ottime prestazioni, e Osvaldo, che invece è sulla graticola a causa di una stagione che tra Southampton e Juventus non è stata assolutamente esaltante.

Ciro Immobile

Reti 18, gol su rigore 0, partite giocate 28, minuti giocati 2303,  media gol 0,64 a partita, Un gol ogni 128 minuti giocati

Dopo una stagione disastrosa al Genoa, Ciro Immobile si è immediatamente riscattato a Torino, dimostrando di non essere un giocatore che era stato tecnicamente "pompato" dal sistema di gioco Zemaniano ai tempi , e che al contrario è un attaccante completo e mobile(non era voluta) in grado di giocare sia per la squadra che di trovare gol con una certa costanza che si muove molto bene sia in orizzontale che in verticale.

Perché si

Perché a rigor di logica il miglior marcatore italiano e un potenziale capocannoniere di lega, va portato anche se non è sicuro della titolarità. A livello tecnico può tranquillamente giocare sia da ariete con accanto una punta leggera, sia accanto alla punta centrale dove può essere contestualmente utile alla squadra ed efficace sotto porta.

Perché no

Se si vuole essere proprio pignoli si può dire che ad alti livelli non è propriamente rodatissimo, che il Torino non è una squadra di vertice e che questo mondiale è un mondiale in cui il livello sarà davvero molto alto. Nota a margine: nelle squadre di vertice ci sono più attaccanti stranieri che italiani

Luca Toni


Reti 16, gol su rigore 1, partite giocate 28, minuti giocati  2606, media gol 0,57 a partita. Un gol ogni 162 minuti

Sorpresa di stagione? Forse. Non tanto per il numero di gol, perché di un campione stiamo parlando, ma per la qualità delle prestazioni fornite fino ad adesso, considerando anche l'elevato numero di assist e di giocate che portano al gol. Tenendo conto che tra poco compirà 37 anni i suoi numeri sono davvero spaventosi. Quando andò all'Al Nassr sembrava avesse imbeccato il viale del tramonto. Oggi sta vivendo una seconda giovinezza, facendo tornare tutti gli appassionato indietro di una decina d'anni, ai tempi della sua definitiva esplosione.

Perché si

Lotta, sgomita, di testa, di corpo, col fisico, fa segnare, segna ed ha già vinto un mondiale. Referenze sufficienti.

Perché no

Perché l'età non è verdissima e le condizioni climatiche che attendono l'Italia al mondiale sono le peggiori. Trasferte lunghe, sbalzi climatici, partite da subito difficili. Non l'ideale per un giocatore che ha la sua età e la sua stazza, anche se a livello fisico ha fatto impallidire gente più giovane di lui quest'anno.

Giuseppe Rossi

Reti 14, gol su rigore 5, partite giocate 18, minuti giocati 1453, media gol 0,77 a partita. Un gol ogni 103 minuti

Il suo rientro dopo due anni ai box per problemi seri alle ginocchia rappresentava oltre che un grande piacere anche una possibile nuova freccia all'arco della nazionale. Effettivamente così è stato. Il figliolo del New Jersey si è ripreso il suo palcoscenico segnando a ripetizione offrendo ottime prestazioni, fino a quando non si è infortunato di nuovo per lo scontro di gioco con Rinaudo in Fiorentina-Livorno. L'ennesimo incidente di percorso di una fase di carriera molto sfortunata. Sta tentando il recupero lampo per i mondiali, è un palcoscenico che merita, ma il futuro è un incognita.

Perché si

Perché è una punta completa, tecnicamente valida, senza troppi fronzoli che gioca bene sia con che senza palla senza mai strafare. L'ideale partner di ogni ariete.

Perché no

Perché bisogna vedere se e come recupera. Già detto delle insidie climatico logistiche che aspettano l'Italia sin da subito, bisognerà valutare se Pepito sia effettivamente in condizione di reggere un mondiale senza pagarne le conseguenze a livello fisico. Non sarà dunque una valutazione da fare troppo a cuor leggero.

Mario Balotelli

Reti 13, gol su rigore 3, partite giocate 24, minuti giocati 1967, media gol 0,54 a partita. Un gol ogni 151 minuti

Le caratteristiche di Balotelli le conosciamo bene. Fisico da prima punta, tessitura tecnica di una seconda punta, un talento enorme un carattere pessimo. A livello tecnico le discussioni sarebbero poche e i numeri di quest'anno alla fine non danno lui grosso torto almeno in campionato. Ma Balotelli resta un giocatore che divide, non piacciono le sue sparate che ancora non è riuscito a smussare, c'è chi gli imputa di non essere ancora un leader e chi lo attacca per gusto o per professione, forte anche del fatto che lui non fa praticamente nulla di quello che è possibile per evitare questa sovrastruttura.

Perché si

A livello tecnico non si discute, ha la fiducia quasi incondizionata di Prandelli che per lui non ha problemi a fare deroghe sul codice etico e che per lui ha avuto sempre un atteggiamento più paterno che sia. Condivisibile o meno che sia, una fiducia di questo tipo al ragazzo può fare e fa solo bene.

Perché no

E'ancora un giocatore scostante, non sempre continuo, nevrotico, che cade sempre nelle provocazioni e che non sempre riesce a controllare i suoi impeti con il rischio di passare da plus a minus in un non-nulla.

Mattia Destro

Reti 13, gol su rigore 0, partite giocate 18, minuti giocati 1115, media gol 0,72 a partita. Un gol ogni 86 minuti

A inizio stagione su FB girava una sua foto che lo ritraeva imbolsito con una barba gonfia, mentre lavorava per riprendersi da un infortunio. Un Totti in forma strepitosa ed un Borriello su cui Garcia non aveva problemi a fare affidamento, facevano pensare per lui tutto fuorché una buona stagione. Abbaglio clamoroso. Dopo una prima stagione difficile Destro si è preso la Roma, lo ha fatto a suon di gol, anche pesanti, trascinando la squadra in contumacia Totti. E non lo ha fatto sempre da titolare fisso come dimostra il suo minutaggio basso. 13 gol, tutti su azione, abbastanza pesanti. Doveva essere un anno di pericolosa transizione. Fino ad adesso è un botto clamoroso.

Perché si

Perché in questa stagione nel momento in cui gli è stata accordata fiducia ha dimostrato di essere incisivo sia da titolare che da subentrato. Quest'ultimo un particolare non da sottovalutare, perché in un mondiale l'importanza di avere soluzioni importanti da mandare dentro in corsa, può risultare decisivo.

Perché no

Altro caso in cui bisogna impegnarsi in pignoleria. Per quanto sia tecnicamente di buon livello e fisicamente ben strutturato può essere un attaccante che in certi momenti in base alle esigenze della squadra è difficile da "accoppiare" in quanto non è un tuttocampista e non ha il guizzo della seconda punta, ma è un discorso molto relativo che dipenderebbe dalle opzioni offerte dalla rosa.

Alberto Gilardino

Reti 13, gol su rigore 4, partite giocate 31, minuti giocati 2694, media gol 0,42 a partita, un gol ogni 207 minuti

Come praticamente sempre negli ultimi anni e in generale nella sua carriera Gilardino è arrivato anche quest'anno in doppia cifra. Magari senza brillare per spettacolarità ma distinguendosi come sempre per efficacia e concretezza. Un uomo d'area di rigore che la sua parte la fa sempre e che sta contribuendo alla stagione tranquilla del Genoa dopo anni di salvezze difficili.

Perché si

Ad oggi Gilardino è il terzo miglior bomber italiano in attività. Non è mai stata una punta che ha brillato per la spettacolarità dei suoi colpi, ma lo ha fatto piuttosto per la sua capacità di vivere l'area di rigore garantendoti costantemente la doppia cifra perché riesce sempre a tenere alta la squadra. Inoltre è un pupillo del c.t. Prandelli, che lo ha lanciato nel grande calcio  ai tempi di Parma e che da Gilardino ha sempre ottenuto risultati eccellenti sotto il profilo realizzativo.

Perché no

Perché è comunque un attaccante monodimensionale che ha bisogno di una squadra che giri attorno a lui e che gli fornisca rifornimenti in continuazione per essere efficace. Inoltre è un attaccante che ha vinto praticamente tutto tra cui il mondiale del 2006 e che da dimostrare non ha praticamente nulla. Non sarebbe poi così umiliante lasciare eventualmente il passo, specie se si tratterebbe di lasciare campo a ragazzi più giovani.


Domenico Berardi

Reti 12, gol su rigore 5, partite giocate 24, minuti giocati 1876, media gol 0,5 a partita, un gol ogni 156 minuti

Si sapeva che se questo ragazzo avesse mantenuto lo standard della scorsa stagione, sua stagione d'esordio, si sarebbero viste ottime cose. Appena ha potuto debuttare, una volta scontata la sua squalifica, ha dato conferma delle sue grandi doti, palesandole definitivamente contro il Milan con una roboante quaterna. Quaterna che poi è coincisa con una fase calante della sua stagione, culminata con altre tre giornate di squalifica per una gomitata rifilata a  Molinaro a 30 secondi dal suo ingresso in campo. Forse l'impresa fatta contro il Milan gli ha dato una visibilità a cui il giovane attaccante non era ancora preparato, ed il calo può essere consequenziale. A prescindere da ciò il giovane calabrese sembra avere tutti i requisiti tecnici per diventare se non un fuoriclasse quantomeno un'ottimo giocatore.

Perché si

Nella logica di una nazionale che vuole essere camaleontica un giocatore come Berardi ti garantisce la possibilità di giocare sia con due che con tre punte, essendo in grado grazie alla sua tecnica di creare superiorità numerica e di attaccare la porta.

Perché no

Perché è un ragazzo giovane, che a Sassuolo si è affacciato per la prima volta al grande calcio, e perché una scommessa rischiosa non è quello che necessariamente serve alla nazionale. Il non andare al mondiale per questo ragazzo comunque non rappresenterebbe assolutamente una bocciatura, anche perché in questo caso la soddisfazione di essersi messo in luce anche per la nazionale partendo da una piccola realtà come Sassuolo a prescindere da quelle che sono le chance attuali di andare in Brasile, è una grande cosa ed un punto dal quale partire.


Alessio Cerci

Reti 12, gol su rigore 5, partite giocate 32, minuti giocati 2685, media gol 0,37 a partita, un gol ogni 223 minuti

Torino per Cerci ha rappresentato la tappa della maturità, arrivata dopo anni in cui di lui si parlava come un giocatore molto valido ma assolutamente discontinuo e inaffidabile, soprattutto a Firenze dove è stato croce e delizia dei suoi tifosi. Quella di quest'anno è la sua migliore stagione dal punto di vista realizzativo, una stagione in cui è stato molto più costante e in cui oltre che segnare(con Immobile ad oggi costituiscocno il secondo miglior tandem d'attacco in Serie A con 30 reti, dietro soltanto a Llorente-Tevez della Juventus che di reti ne hanno segnate 31 e scusate se è poco), ha servito anche molti assist vincenti.

Perché si

Perché è un giocatore che vede la porta discretamente bene, che sa giocare a servizio della squadra, che sa puntare l'uomo e che rientra nel club di quei giocatori che ti consentono di poter giocare con più assetti d'attacco e di poter cambiare a partita in corso.

Perché no

Anche qui bisogna essere abbastanza pignoli. Qualche difetto del vecchio corso gli è indubbiamente rimasto, talvolta si incaponisce troppo in giocate che sa fare e che non servono e allo stato attuale non sembra un attaccante avvezzo al lavoro sporco pur essendo maturato comunque molto, ma trovatemi una punta felice di fare sempre ripiegamento e farete contento me ma anche tanti allenatori.

Antonio Cassano

Reti 11, gol su rigore 1, partite giocate 29, minuti giocati 2335, media gol 0,38, un gol ogni 212 minuti

Fa discutere sempre, nel bene o nel male. Il primo biennio di Prandelli doveva essere il momento in cui Cassano si riprendeva la nazionale. Così è stato. Poi però qualcosa si è rotto e FantAntonio è uscito dal giro nel momento in cui voleva esserci di più, per quel Mondiale che sogna da una vita e a cui non è mai arrivato. A Parma sta facendo una stagione strepitosa, sia dal punto di vista realizzativo che dal punto di vista delle prestazioni dove con la sua qualità è fulcro e ispiratore della squadra parmense che ha fatto davvero benissimo.

Perché si

Perché è l'unico attaccante italiano(assieme a Totti) ad avere il cervello da regista, che vede benissimo il gioco e che vede bene anche la porta, preferendo comunque l'assist alla finalizzazione. Le sue intuizioni geniali sono quelle che servono a qualunque nazionale che vuole andare avanti con decisione in un percorso di questo tipo. Il Mondiale è la sua ultima occasione per dimostrare alla platea internazionale di essere comunque un campione e la sola sua presenza, rappresenterebbe uno stimolo a fare benissimo in tutti i sensi.

Perché no

Il fattore climatico logistico per un giocatore come Cassano, non proprio giovanissimo e che tendenzialmente non ha i 90 minuti nelle gambe e che rappresenterebbe con ogni probabilità un cambio forzato ad ogni partita. E poi c'è il fattore caratteriale, il vero limite di un potenziale fuoriclasse assoluto ed il motivo per cui anche con Prandelli qualcosa si è rotto. Cassano è sempre stato uno molto spontaneo, anche troppo risultando per questo non sempre apprezzabile. Potrebbe essere, anche se su ho scritto un buon motivo per cui può anche non essere, un elemento destabilizzante, specie considerando che è fuori dal giro da quasi due anni.

Antonio Di Natale

Reti segnate 11, gol su rigore 4, partite giocate 28, minuti giocati 2168, media gol 0,39, un gol ogni 197 minuti

In realtà si è appena infortunato di recente, in maniera nemmeno troppo leggera, non si hanno certezze sul rientro e le probabilità di vederlo al mondiale sono al lumicino. Ma è il secondo cannoniere in attività, ha segnato per ben 4 anni di fila più di venti gol e da 7 anni va in doppia cifra. Merita di essere considerato anche in questa stagione dove le sue cifre sono scese e(puta caso) l'Udinese non sta riuscendo a brillare come negli anni passati.

Perché si

Perché se vuoi una seconda punta affidabile che non giochi per se stessa e che badi molto alla sostanza pur avendo colpi geniali Di Natale fa sempre al caso tuo.

Perché no

Perché comunque lo dovresti recuperare in modo lampo(se recupera) e perché anche lui non è giovanissimo e può pagare dal punto di vista fisico le brutte condizioni ambientali. .


Alberto Paloschi

Reti segnate 10, gol su rigore 3, partite giocate 29, minuti giocati 2208, media gol 0,34, un gol ogni 221 minuti

Per la prima volta nella sua carriera Paloschi ha raggiunto la doppia cifra in Serie A. Per questo giocatore che aveva debuttato in Serie A sei anni fa mettendo in rete il primo pallone della sua carriera dopo 20 secondi potrebbe essere arrivata la stagione che lo porta a quello step successivo tanto atteso ma fino ad ora mai arrivato anche a causa di diversi infortuni che hanno limitato la carriera di un ragazzo che sembrava essere un potenziale erede di SuperPippo Inzaghi.

Perché si

Perché se hai bisogno di un attaccante affidabile che non sia necessariamente una primadonna e che ti possa garantire il suo apporto anche con un minutaggio limitato senza alcun problema nello stare in panchina Paloschi fa al caso tuo.

Perché no

Perché c'è chi ha fatto meglio di lui in termini numerici, perché rientra nel club dei giocatori monodimensionali(anche se tecnicamente non è malaccio) e perché parlare di nazionale A e di mondiale ad oggi è abbastanza prematuro.

Francesco Totti

Reti segnate 7, gol su rigore 2, partite giocate 20, minuti giocati 1291, media gol 0,35, un gol ogni 184 minuti

Quando nel 2006 annunciò che si sarebbe dedicato solamente alla Roma per motivi fisici, divise l'Italia per la sua decisione, ma non ha mai diviso per il suo talento. L'anno scorso Zeman gli ha restituito una seconda giovinezza dal punto di vista fisico, e le sue prestazioni, già comunque buone per un giocatore della sua età, sono migliorate ulteriormente. Totti in questi anni ha sminestrato calcio, con prestazioni vintage che a tratti facevano ricordare il Totti della prima metà degli anni 2000, un giocatore efficace e a tratti devastante. Quest'anno Garcia lo ha dovuto gestire un po' di più sia per gli infortuni sia per un fatto proprio fisico, è pur sempre nel 38esimo anno di età. Le sue prestazioni però parlano per lui, che sotto sotto un altro mondiale lo vorrebbe giocare e che già 4 anni fa aveva dato la sua disponibilità senza ottenere risultati.

Perché si

Perché invecchia il giocatore, ma mai il talento. Totti, miglior marcatore italiano in attività sta dimostrando che oggi, con la giusta abnegazione si può giocare a livelli alti anche ad un età molto avanzata. Questo grazie a Zeman ma anche grazie alla voglia di volere giocare anche quando da dimostrare non si ha materialmente più nulla. Totti porterebbe alla nazionale la qualità autentica, similare seppur con un modo di giocare non proprio identico a quella di Cassano. Una qualità, abbinata alla sua esperienza, che negli ultimi 20 metri di campo può fare la differenza.

Perché no

Vale il discorso fatto per tutti gli over 35 e anche per Cassano, è un mondiale fisicamente impegnativo, dove la condizione fisica deve essere brillante sin da subito e che tale va mantenuta e certamente Totti non si presta idealmente ad una continuità di integrità fisica. In più c'è la scelta di 8 anni fa. Una scelta che ha fatto discutere e che condivisibile o meno, giusta o sbagliata che sia, resta lì, ovvero la decisione di non giocare più in nazionale. Lui aveva raggiunto la vetta e da quella vetta si è ritirato. Probabilmente è più giusto lasciare questa vetrina a ragazzi più giovani o a colleghi che non avranno occasione migliore di questa.

Pablo Osvaldo

Reti segnate 0, gol su rigore 0, minuti giocati 256, media gol 0, gol a partita 0

La stagione che sta vivendo Osvaldo fino ad adesso è stata pessima. Prima l'approdo a Southampton, in una squadra che quest'anno ha fatto sempre bene ma che in PL oltre un certo limite non poteva andare. Probabilmente Osvaldo ha capito subito che i Saints non erano il salto di qualità sperato, ed è il motivo per cui ai Saints non è riuscito a sfondare del tutto pur avendo la fiducia del tecnico che lo ha rilanciato ai tempi dell'Espanyol, ovvero Pochettino e pur avendo fatto vedere anche cose buone, tra cui un gol spettacolare al Manchester City. Il primo treno per andare in Italia lo ha portato a Torino sponda Juve, ovvero il meglio che c'è oggi in Italia, ma lo ha fiondato nella situazione peggiore, ovvero come prima scelta dopo il duo Tevez-Llorente. Ergo una riserva a cui gli spazi si ritagliano a fatica specie se il rendimento non è eccelso. Sono arrivate due reti in EL che hanno fatto salire il bottino a 5 reti. Per uno che deve andare al Mondiale è davvero troppo poco.

Perché si

A livello tecnico parliamo di una punta dal fisico europeo e dalla tecnica sudamericana, uno che è in grado di segnare(anche se non 3000 gol come ebbe a dire una volta), che ha fatto tutte le qualificazioni mondiali segnando 4 reti, contribuendo alla qualificazione ad un mondiale che adesso rischia di sfumargli davanti.

Perché no

Numeri impietosi, rendimento basso, atteggiamenti snervanti che si fa fatica a tollerare specie se i numeri sono questi, ovvero i numeri di un centravanti che non vede la porta o al massimo di un incontrista. Ha un mese di tempo per cambiare la marcia ma per farlo deve giocare di più o essere quantomeno pesantemente incisivo nei pochi minuti che ha a disposizione. E ora come ora non sembra assolutamente in grado.


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