venerdì 21 agosto 2015

Serie A 2015/2016 squadra per squadra: prima parte

La Serie A 2015/2016 parte domani con l'anticipo tra Roma ed Hellas Verona. In questo pezzo troverete la mia analisi sulle 20 squadre che saranno ai nastri di partenza di questa stagione. Ecco la prima parte

ATALANTA: persi tre pezzi importanti come Benalouane, Zappacosta e Baselli(l'aspetto positivo di quest'ultima cessione e che verrà meno il dualismo con Cigarini) alla "Dea" sono arrivati Kurtic, l'olandese de Roon e il giovane Monachello, a cui si aggiunge il riscatto di Pinilla. La situazione degli orobici rispetto all'anno scorso non sembra particolarmente migliorata ed è più che probabile che i neroazzurri si ritrovino anche quest'anno invischiati nella lotta per non retrocedere e anche abbastanza a lungo.

BOLOGNA: una proprietà facoltosa, un ottimo allenatore, un dirigente navigato e Mattia Destro in attacco. Non proprio la vostra neopromossa di fiducia. I rossoblu, tornati in A dopo un anno di purgatorio allo stato attuale sono una squadra che può aspirare a qualcosa di più di una "semplice" salvezza. La rosa(oltre a quella del già citato Destro) con le aggiunzioni di Mirante, Rossettini, Crisetig, Rizzo, Brighi e Brienza, appare adatta a disputare un campionato di buon profilo. Se poi arrivasse il trequartista richiesto da Rossi, potrebbe anche scapparci la sorpresa, anche se per quest'anno la metà classifica è l'obiettivo più realistico.

CARPI: la matricola biancorossa ha optato per un mercato significativo, aggiungendo allo zoccolo duro che ha portato la squadra in A, giocatori  come Brkic, Spolli, Martinho, Marrone, Gabriel Silva e Lazzari, gente di categoria che alla squadra allenata da Castori da sulla carta un quid significativo. Un salto di qualità significativo, forse fin troppo alto per una realtà virtuosa come quella carpigiana, arrivata dai dilettanti in Serie A nel giro di 6 anni ed abituata a fare calcio in un modo diverso da quello proposto in questo mercato. Lotteranno per non retrocedere, e tra le squadre che lottano per salvarsi, per ovvi motivi partono senza i favori del pronostico. Le possibilità che possano salvarsi son le stesse che il fiasco possa essere totale.

CHIEVO VERONA: l'obiettivo è sempre quello: salvezza tranquilla e tutti a casa. Per farlo i "mussi" hanno aggiunto alla rosa giocatori di buon tasso tecnico come Castro(che Maran conosce benissimo) e M'Poku a cui si aggiungono onesti mestieranti come Cacciatore e Gobbi e un giocatore come Pepe, desideroso di riscatto dopo anni difficili. Buoni innesti per raggiungere un obiettivo che appare decisamente alla portata, anche nel caso in cui, come spesso è successo negli anni, ci sia un cambio d'allenatore.

EMPOLI: finita l'era Sarri, la società azzurra, che ha perso pezzi importanti come Rugani, Valdifiori e lo stesso Tavano, si è affidata a Giampaolo, tecnico che negli ultimi anni ha collezionato più esoneri e fiaschi che buoni risultati. Una scelta rischiosa, che risulta a tratti incomprensibile. Da questa estate 2015 i toscani escono decisamente ridimensionati e si candidano ad essere una delle papabili alla retrocessione in questa stagione a meno di clamorose sorprese.

FIORENTINA: finito il ciclo(buono, ma sfortunato) di Montella, la dirigenza viola si è affidata a Paulo Sousa, tecnico di respiro internazionale che a Basilea è arrivato allo step che precede la consacrazione. Tante le partenze significative dalla squadra del giglio, da quelle tutt'altro che indolori di Neto e Salah, passando per quelle di Aquliani e Savic, arrivando a quella più serenamente accettabile dell'ectoplasmatico Gomez.  In entrata sono arrivati Sepe(che si giocherà il posto con Tatarusanu), Astori, Mario Suarez e Kalinic e il brasiliano Gilberto, giocatori che idealmente e chi più chi meno, vanno a prendere il posto dei partenti. La Fiorentina di quest'anno sulla carta appare meno forte rispetto a quella dell'anno scorso ed ha la considerazione relativa che si da ad una squadra in ricostruzione e con un allenatore nuovo. Ma bisogna fare attenzione, perché la squadra non è comunque scarsa, e soprattutto ha frecce importanti al suo arco. Se Babacar riesce a trovare continuità sotto porta, se Vecino si conferma sui livelli di Empoli e, soprattutto, se il talento cristallino di Federico Bernardeschi viene fuori,i viola possono confermarsi sullo standard delle stagioni precedenti. E se la sorte dovesse finalmente fare un sorriso al buon Pepito Rossi, può arrivare anche qualcosina in più.

FROSINONE: sulla carta la matricola laziale è la compagine più scarsa della Serie A. Il mercato ha portato in Ciociaria giovani come Verde,Chibsah,  Longo e Leali, chiamati alla prova di maturità e giocatori come Diakitè e Rosi. Non proprio il massimo che si può chiedere al mercato. Bisogna però fare molta attenzione. E' sicuramente vero che la rosa non appare di livello adeguato, ma è altrettanto vero che ,come insegna l'Empoli  dell'anno scorso(con tutte le dovute proporzioni del caso),  nella lotta salvezza, avere un organico ben rinforzato può essere un vantaggio, ma avere delle idee di gioco chiare fa decisamente la differenza e in questo senso i gialloblu sono messi bene. Si restano una candidata se non la candidata principale alla retrocessione, ma guai ad attaccargli l'etichetta di squadra materasso, perché ci si potrebbe rimaner male.

GENOA: dopo l'Europa League sfumata per la Licenza UEFA, il Grifo riparte da Gasperini e da una squadra che, come spesso è successo ai rossoblu in questi anni, è decisamente cambiata nella sostanza. Persi dei pezzi importanti come Bertolacci, Iago Falque, Edenilson e Niang e in attesa di capire il futuro di Perotti, i rossoblu si presentano con una rosa che si presta alle idee di calcio di Gasperini, ma che non regge il paragone con la squadra dello scorso anno, almeno sulla carta(anche se va detto che anche il Genoa dello scorso anno a inizio campionato, non destava chissà quale entusiasmo), Difficile ripetere la stagione dell'anno scorso, più probabile una stagione onesta a metà classifica.

INTER: il mercato estivo ha portato nella Milano neroazzurra giocatori all'altezza del blasone della squadra(chiaramente in proporzione al momento che sta vivendo il calcio meneghino e più in generale italiano) a cui han fatto seguito le cessioni di Shaqiri(al limite dell'incomprensibile) e di Kovacic(più giusta, considerando l'enigma tecnico che regna attorno al giovane croato e la grossa plusvalenza). In generale la prima parola che viene in mente guardando a quest'Inter che per presentarsi al ballo delle grandi sta correndo grossi rischi economici è: confusione. Il materiale c'è, ma le recenti uscite in campo(per quanto sia pur sempre calcio estivo che lascia il tempo che trova) e le notizie di mercato, con l'inseguimento(sensato il giusto) di Perisic, denotano che in questo momento all'Inter ci sia la più totale confusione. Se i neroazzurri arrivassero in Champions League non ci sarebbe nulla da stupirsi, lo stesso varrebbe per un'altra stagione interlocutoria, con l'aggravante che, un'altra stagione interlocutoria, presenterebbe un salatissimo conto da pagare.

JUVENTUS:  Dopo l'arrivo di Dybala, gli addii non preventivati di Pirlo e Tevez hanno sconquassato i piani di mercato dei vicecampioni d'Europa. Per sostituire Tevez la Juventus ha deciso di prendere Manzdukic, il top-player con la valutazione di mercato più accessibile. Il croato è un ottimo giocatore, che lavora tanto per la squadra e che più che segnare tanto, segna il giusto e sempre quando serve. Il suo arrivo però finirà inevitabilmente ad offuscare la luce o del numero 9(per quanto atipico) che c'era già ovvero Morata, o quella di Dybala, che rappresenta un investimento significativo che rischi di bruciare, a cui si aggiunge l'inspiegabile acquisto di Zaza come quarto attaccante. I veri problemi sorgono a centrocampo, perché  l'addio di Pirlo, e quello successivo(probabilmente fisiologico, sicuramente significativo) di Vidal, sommati alle condizioni fisiche precarie del neoacquisto Khedira, rendono la mediana bianconera, fino all'anno scorso il punto di forza, qualcosa che avrà bisogno di essere plasmata con il tempo, in attesa di capire cosa porterà il mercato e se la 10 a Pogba rappresenta qualcosa di simbolico o pragmatico. Nonostante questo restano comunque la squadra da battere, ma quest'anno come non mai, un eventuale giro a vuoto in una qualunque parte della stagione(cosa possibile quest'anno), può essere pagato a caro prezzo.

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