domenica 14 dicembre 2014

Serie A: breve analisi sul Napoli

Premessa personale: essendo impegnato nella cronaca del derby basco(che in questo post torna comunque utile) ho potuto vedere solo qualche minuto di Milan Napoli per poi accontentarmi degli highlights. Detto ciò partiamo dalla premessa di natura tecnico-tattica sul Napoli: è stata totalmente sbagliata la base tecnica su cui impostare il lavoro di mercato. La scorsa stagione, una stagione di buon livello, aveva dato indicazioni chiare su quali fossero i punti deboli del Napoli(aldilà della continuità di rendimento) ovvero una difesa porosa ed una mediana priva della qualità e del dinamismo necessario per sviluppare più gioco nel 4-2-3-1.E' rientrato Gargano, sono arrivati Koulibaly(complementare difensivo come Albiol, discontinuo come Albiol e anche di più), De Guzman(non è scarso, ma è un incursore per quanto di qualità ), Michu(vice-Higuain di lusso, che comunque nasce come incursore offensivo e che vale meno di Zapata e lo dicono i numeri), David Lopez(sei tempi di gioco in meno di Behrami). Non sono dunque arrivate soluzioni concrete e ciò si è ripercosso nella figuraccia(perché vedendolo oggi e seguendolo in stagione si può dire che è stata una figuraccia) contro l'Athletic, e nell'inizio di stagione stentato. Il Napoli, per come è impostato ha inevitabilmente come prerogativa vitale quella di sviluppare gioco sulle corsie laterali, ergo di caricare le responsabilità offensive tutte sugli esterni. Se questi sono in giornata o in periodo si, allora il Napoli(lo si è visto in CL l'anno scorso, ma anche con la Roma quest'anno) fa venire la labirintite a tutti. Se invece capita una partita no, oppure una partita più difficile dove magari ci sono giocatori che si accoppiano meglio, allora il Napoli va in difficoltà e non ha soluzioni alternative di gioco, perché nella zona centrale del campo manca la qualità giusta(Jorginho l'avrebbe anche, ma Benitez, forse per questione di equilibri già labili, lo vede meno rispetto ad altri) .E chiaramente, quando l'attacco non funziona, mascherare tutti i difetti di struttura, diventa impossibile, specie se sono quelli che ti fanno perdere le partite. In molti hanno scaricato la colpa su Hamsik, definendolo un giocatore involuto o finito, senza capire che c'è un dettaglio che fa la differenza. Ovvero che c'è una differenza abissale tra il giocare da incursore con 30-40 metri di campo da attaccare con accanto Lavezzi e Cavani, come accadeva con Mazzarri, e dover giocare di fatto da regista avanzato con meno spazio da poter attaccare e dovendo dettare i tempi di gioco senza averlo come attitudine(perché solo i piedi, che Hamsik ha, non bastano). Morale della favola: questo sistema di gioco abbinato alle prerogative che gli sono delegate, penalizza notevolmente lo slovacco, che non può incidere più di tanto. Poi ci sono tante altre cose sullo sfondo(se le scrivessi tutte finirei domani mattina, ma penso siano abbastanza chiare, ne cito una, Higuain, che evidentemente pensava ai tempi della firma del contratto di trovarsi in benaltra situazione). Per come è costruito ed impostato questo Napoli ha probabilmente raggiunto l'apice lo scorso anno. Per salire di livello occorrono delle modifiche sostanziali della base tecnica, sia sotto il profilo dei giocatori, che sotto il profilo tattico, perché se è tanto evidente il fatto che questo Napoli sia una squadra lacunosa, è altrettanto evidente quanto l'allenatore si sia cristallizzato troppo su una sola impostazione.

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