sabato 29 settembre 2012
La Roma di Zeman tra polemica e carenza di risultati
Ho sempre stimato Zeman, per il coraggio nel'esporsi, per la sua schiettezza, per il suo credo calcistico, perchè a livello di mero divertimento nessun calcio mi ha mai divertito come quello di Zeman, e per la sua serietà e devozione nei confronti del calcio. Lo Zeman dell'ultimo periodo però sembra aver perso la trebisonda. Tende a polemizzare in maniera costante, e da quasi sempre l'impressione di dire che non vince perchè è sempre colpa degli altri e non per demeriti suoi o della sua squadra, continua ad essere legato visceralmente alla nemica Juventus, indubbiamente con le sue ragioni, anche valide, ma restando ancorato a fatti superati, senza guardare avanti.. Inoltre questo inizio di stagione conferma che Zeman appartiene a quella stregua di allenatori tetragoni al cambiamento, cocciuti e ostinati nelle loro idee. Il 4-3-3 Zemaniano è un modulo di movimento soprattutto nella fase offensiva, che richiede attaccanti in grado di muoversi e svariare sul fronte offensivo. Alla Roma l'unico attaccante dotato delle suddette caratteristiche è Lamela. Totti ha 36 anni e il cambio di passo per giocare da esterno lo ha perso da tanto tempo, Osvaldo è sicuramente una punta mobile ma più del centravanti non può fare, Mattia Destro ha le stesse caratteristiche tecniche, ma non ha i colpi e la fisicità dell'Italo-Argentino, mi sembra del tutto sprecato/inutile nel ruolo di attaccante esterno, dove ci vogliono una rapidità e una tecnica di cui il giovane azzurro non dispone. Morale della favola: non si sa per colpa di chi ma questo non è un attacco congeniale al gioco Zemaniano. La maggior parte degli allenatori starebbe ore a chiedersi come correggere la squadra, come valorizzare il materiale di cui si dispone in altro modo, Zeman invece no, non lo può fare, non lo ha mai fatto e dubito che lo farà. Giocare a 3 punte con questo tipo di attaccanti è un handicap che decidi autonomamente di infliggerti. Anche a centrocampo vi sono evidenti problemi tecnico-tattici. Lasciando stare l'universale De Rossi, l'unica nota realmente positiva è Florenzi, che al gioco di Zeman per caratteristiche si presta molto bene. Il resto è da registrare. Sembra chiara l'intenzione di valorizzare Panagiotis Tachtsidis, giocatore ottimo con colpi eccellenti. Tachtsidis però è costretto a pagar dazio e tributo alla sua enorme mole con rapidità e velocità, di certo non i punti di forza di questo giocatore. Poi c'è Bradley, attualmente infortunato e quindi non giudicabile. Fondamentalmente l'Americano è congeniale al sistema, ma limitare i problemi della Roma alla sola assenza di Bradley è riduttivo. Altro infortunato è Pjanic, ma a giudicare dalle formazioni viste mentre era disponibile, mi sembra proprio di intuire che Zeman non lo veda di buon'occhio, probabilmente a causa di una componente naturalmente incline ai leziosismi nel suo stile di gioco. A completare il quadro Perrotta che ha già imbeccato il viale del tramonto e Marquinho, che secondo me è il giocatore su cui puntare, soprattutto quando Tachtsidis è in campo, quantomeno per dare dinamismo a un centrocampo che di fatto lo richiede ma che con Tachtsidis lo perde. La difesa non la commentiamo, la classica difesa approssimativa che contraddistingue il calcio zemaniano, con una spruzzata di tragicommedia, perchè a parte Balzaretti e qualche buona partita di Castan, si son viste scene di delirio onirico da film di serie Z degli anni 80. 11 gol subiti in 5 partite, più di due di media a partita, non accompagnati come già visto da una grande produzione offensiva. La partita di stasera contro la Juventus(non me ne vogliano gli Juventini, la Juve ha giocato bene, avrebbe vinto ma gli è stato reso tutto facile) si aggiunge a quella incredibile col Bologna e a quella contro la Sampdoria che con poche mosse e in inferiorità numerica ha imbrigliato i giallorossi. Mi spiace doverlo dire ma se Zeman vuole tenersi il posto deve cambiare qualcosa. Io ad esempio gestirei meglio Totti, Zeman non è Luis Enrique, ha la personalità e il piglio per farlo, e arretrerei il suo raggio d'azione, lo farei giocare rifinitore, con spazio e compiti ben definiti e farei ruotare gli uomini d'attacco. Per quanto riguarda il centrocampo accantonerei Tachtsidis, è fortissimo ma non è adatto a questo tipo di gioco, e punterei tutto su Florenzi-Bradley-De Rossi, con l'americano a fare da scudo appena rientrerà, nell'attesa metterei invece De Rossi da scudo e Marquinho mezz'ala, ruolo che sa interpretare bene. Per la difesa più della capatina a San Pietro non posso ipotizzare, penso che l'unico modo per limitare i danni sia quello di fare più gol di quanti se ne subiscono. E'davvero un peccato vedere Zeman che con una squadra che ha delle potenzialità, galleggiare a metà classifica, giocando da neo-promossa che si trova in A un pò per caso e un pò per desiderio. Ma se non si inventa qualcosa, mi sa che Zemanlandia capitolo quarto finisce senza lieto fine.
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