domenica 16 settembre 2012

Serie A-Impressioni di settembre

Strano ma vero, l'inizio di questa Serie A mi è piaciuto parecchio. Parecchio perchè per la prima volta da tanto tempo si vedono tante sorprese positive, tante partite di sostanziale buon livello e una maggiore competizione. E' chiaro che il posto in meno in Champions non giova al movimento calcistico, se non altro ha avuto il merito di rendere il campionato più competitivo. Procediamo per gradi. In testa ci sono la Juventus, il Napoli e la Lazio. I primi due nomi non mi sorprendono, perchè la prima non perde da 41 partite in campionato, ha una rosa profondissima, un sistema di gioco implementato e un nome sullo stemma che ricomincia ad avere il suo peso, mentre la seconda, dopo aver dimostrato l'anno scorso di essere squadra ostica per tutti, sta incominciando a dare una certa continuità al gioco espresso, grazie a una rosa di buon livello, finanziata dalla cessione di un Lavezzi, che a giudicare questo Napoli senza di lui, appare pure sopravvalutato. La Lazio però è una sorpresa, sorpresa come il suo allenatore, Petkovic. Per me era il primo a cadere, fino ad ora ne ha fatti cadere tre. La Lazio è sicuramente una buona squadra, l'inizio era comunque abbordabile, ma ho la sensazione che Petkovic sia un tecnico concreto e deciso e che sia in grado di massimizzare il rendimento dei giocatori di maggior talento, guardare Klose ed Hernanes come riprova di ciò che ho scritto. Può essere una mina vagante, non dico vincere lo scudetto, ma essere nel gruppo di testa si. Un'altra sorpresa, a punteggio pieno ma con una penalizzazione di un punto è la Sampdoria. Tornata nella sua dimensione, ha battuto un modesto Milan, ha regolato il Siena ed ha steso il Pescara. Può non sembrare tanto, ma per una neo-promossa a prescindere dal nome che porti, fare il tuo dovere giocando anche benino non è roba da poco. A sei punti troviamo la Fiorentina e l'Inter.In queste prime uscite la Fiorentina è sembrata troppo legata alle giocate di Jovetic. Se non illumina il montenegrino, si va inevitabilmente sotto. Nonostante ciò, essendo la rosa della Fiorentina di buon livello, ed essendo stata costruita a immagine e somiglianza del tecnico Montella, son convinto che alla lunga verrà fuori il valore assoluto. Luci ed ombre invece per l'Inter. Le luci sono date da Milito, che non ha perso il feeling col gol e dalla cosiddetta fascia di mezzo, cioè quei giocatori non giovani ma non vecchi che all'Inter son mancati nelle ultime stagioni e che fino ad ora garantiscono un rendimento accettabile. Le ombre son date invece da una quadratura che sembra ancor lontana dall'essere trovata e dal dover gestire troppi nomi nell'assegnazione del supporting cast di Milito. Cassano, Sneijder, Palacio, Coutinho e Alvarez, tutti buoni giocatori che la panchina non la vogliono e non la possono fare, e che possono diventare di difficile gestione, anzi, direi che lo sono già. Stramaccioni ha l'ingrato compito di rilanciare una squadra che è passata repentinamente da cima a fondo, e lo può fare soltanto dimostrando di essere Stramaccioni senza appellativi ed evocazioni di Mourinhana memoria, rivendicando a fondo le sue scelte, come fino ad ora sta facendo. A quattro punti troviamo Catania e Roma. Il neo allenatore del Catania Maran sta facendo benissimo nel continuare il sentiero tracciato da Montella, senza avere la presunzione di voler cambiare le cose e i risultati si vedono. Perdere con la Fiorentina ci può stare, i rossoblù hanno fatto bene il loro dovere, anche con un pò di fortuna. La Roma ha perfettamente dimostrato di avere la forma mentis zemaniana. 7 gol fatti e 6 subiti nelle prime tre partite, un atteggiamento totalmente offensivo e la capacità di stupire sempre. Proprio come sta facendo il tecnico boemo, libero pensatore che però negli ultimi tempi sconfina troppo negli attacchi e nelle querelle senza badare ai risultati. La partita di oggi ne è emblematico esempio. Grande gruppone a 3 punti. Cominciamo dal Milan. Il sanguinoso dopo Thiago-Ibra è incominciato come si temeva, cioè male. I giocatori che sono arrivati devono calarsi nella realtà di essere nel club più titolato al mondo e per la prima volta a distanza di anni nel Milan manca un giocatore risolutivo, che non può essere il falcidiato Pato. Una base buona su cui lavorare c'è, ma ho l'impressione che Allegri non sia in grado di valorizzare quel poco che ha. Bisogna dare una svolta e in fretta, altrimenti diventa un miraggio pure l'Europa League. Passiamo al Genoa. Se le partite durassero 45 minuti, son convinto che il Genoa sarebbe campione d'Italia. Dal punto di vista del gioco benomale ci siamo, ma i cali di tenuta atletica avuti dal Grifone nei secondi tempi delle partite son davvero preoccupanti. Penso che De Canio debba lavorare molto sull'intesa Borriello-Immobile, cercando di optare per un modulo meno dispendioso dal punto di vista energetico rispetto al 4-3-3 visto fino ad ora. Perchè non sempre i buoni giocatori possono bastare. Il Genoa ne ha tanti, ha comunque più da guadagnare che da perdere. Il Parma di Donadoni invece si ritrova nel dover gestire la fastidiosa eredità di Giovinco. I vari Pabon, Ninis e Belfodil visti fino adesso, in rampa di lancio per affiancare Amauri quando rientrerà, non sembrano avere la personalità adatta a ricoprire questo ruolo e non è solamente un fatto tecnico. Bisogna riprendere, a prescindere da quale sarà l'assemblaggio finale, l'ottima strada tracciata l'anno scorso e gli obiettivi potranno essere raggiunti. Passiamo al Chievo Verona. Sostanzialmente anche quando acquistano 10 giocatori diversi nessuno sembra accorgersene, perchè questa squadra da sempre l'impressione di essere uguale. Lo è nella politica societaria e nelle ambizioni. L'inizio è accettabile per una squadra che mira alla salvezza, ma bisogna fare attenzione alle Sabbiemobili. La dote extra del Chievo, più che qualche giocatore di livello, è il contesto non ipertrofico. Non son sicurissimo come gli altri anni che questo possa diventare il valore aggiunto. Chiudiamo il gruppone dei tre punti con il Bologna. Finita l'era Di Vaio e perso Ramirez ci si aspettava un ridimensionamento. L'inizio con due sconfitte sembrava confermarlo. La vittoria in rimonta contro la Roma di oggi, inaspettata sicuramente, da uno slancio a una squadra che può raggiungere con grossa tranquillità l'obiettivo salvezza. D'altronde Diamanti ha finalmente raggiunto la maturità che non gli ha consentito di esplodere prima e il sostituto di Di Vaio è Gilardino, che di gol in A ne ha fatti 146, c'è molto di peggio. A due punti troviamo l'Atalanta, penalizzata anche quest'anno, di due punti, e il Cagliari. Per la formazione orobica l'inizio è stato buono. E' arrivato un successo comunque inaspettato, che ha confermato la bontà della rosa dell'Atalanta, a mio parere la squadra più equilibrata in tutti i sensi della Serie A. Si sta lavorando davvero bene dalle parti di Bergamo e le premesse per bissare l'ottima stagione passata secondo me ci sono tutte. A Cagliari invece si sorride di meno. Le false partenze del Cagliari da quando è tornato in Serie A, sono effettivamente state ricorrenti, ma alla fine la salvezza è praticamente arrivata sempre. Non vedo il motivo per cui non debba arrivare quest'anno, i giocatori validi per centrare l'obiettivo ci sono.  Bisogna vedere se Cellino asseconderà la sua smania di esonerare l'allenatore dopo un periodo negativo. Esonero o non esonero sarà comunque una mossa risolutiva, come insegna Allegri, o i vari traghettatori come Sonetti o Ballardini nel 2008 che hanno salvato la squadra. Un punto solo per l'Udinese e per il Palermo. Per i friulani l'aver mancato di nuovo l'obiettivo Champions, questa volta contro una squadra più che abbordabile, ha probabilmente rappresentato una clamorosa mazzata per una squadra che non avrà più questa possibilità per molto tempo. L'inizio è stato traumatico. Due sconfitte contro Fiorentina e Juventus, a cui fino alla stagione passata riusciva tranquillamente a dare filo da torcere e un pareggio contro il Siena in cui la vittoria è stata gettata alle ortiche(per essere fini). Se non altro c'è la consapevolezza che l'età dell'oro è finita e che bisogna ricominciare a lavorare per raggiungere l'obiettivo minimo di un campionato tranquillo e i mezzi comunque ci sono. Per il Palermo invece il clima sembra essere di Armageddon. Due sconfitte, che ci possono tranquillamente stare, contro Lazio e Napoli e un pareggio casalingo contro il Cagliari dopo una partita che hai controllato più o meno agevolmente. Zamparini non ha resistito all'irresistibile voglia di esonerare l'allenatore(che, come sempre era l'uomo giusto, iper voluto, l'uomo della svolta, il taumaturgo, ecc..ecc.). Via Sannino, a cui non è stata consegnata una squadra congeniale al suo calcio quadrato e scolastico, dentro Gasperini, l'allenatore secondo me più inadatto da ingaggiare vista la rosa del Palermo, che già sembra poco elastica, figurati per il 3-4-3 prediletto dal tecnico. A inquietare più dei risultati il desolante mix tra una condizione fisica da scapoli-ammogliati del giovedì e un gioco inesistente. Inizio di campionato che rappresenta il culmine di tutta una serie di scelte sbagliate sul mercato. Gasperini rischia dunque il ruolo di Caronte, traghettatore verso gli inferi della Serie B. Non pensavo che l'avrei detto, ma il rischio è più che concreto. A 0 punti il Pescara. Dopo la promozione si doveva ripartire da Zeman, dal pescarese Verratti e magari dalla speranza di trattenere Insigne e Immobile. Non è andata così e al giovane mister Stroppa è stata consegnata una squadra infarcita di giovani talenti, spruzzata con qualche gregario di Serie A. Fino ad ora è andata male, e ci credo, come può fare non dico Stroppa, chiunque a dare una dimensione di squadra a una cozzagglia ammassata senza criterio? I buoni giocatori(Perin, Weiss, Caprari per citare i più mainstream) ci sono anche ma non mi sembra sufficiente e l'inizio con 0 punti e nove gol subiti sembra essere il prologo di una stagione disastrosa. Concludiamo col Siena, ultimissimo a meno 4 punti.  Come insegnano l'Atalanta lo scorso anno e la Reggina del 2007, partire bene è fondamentale,e il calendario che metteva di fronte i senesi con due neopromosse sembrava favorevole per recuperare subito la penalizzazione. La partenza è dunque da considerarsi disastrosa. Lasciati per strada 5 punti contro Torino e Sampdoria, il pareggio di oggi con l'Udinese si può considerare per quello che è: un buon segnale, ma ininfluente per l'obiettivo finale, che, almeno secondo me, difficilmente verrà raggiunto.

Il campionato è appena iniziato, e il calcio insegna che i verdetti son decretati da matematica e dal fischio finale dell'ultima giornata. L'unica cosa di cui son convinto è che il campionato di quest'anno sarà uno dei più appassionanti degli ultimi 20 anni.

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