martedì 25 settembre 2012

Non è sempre colpa degli altri-Fenomenologia rosanero

2002-2012 Glerean, Arrigoni, Sonetti, Baldini, Guidolin, Del Neri, Papadopulo, Guidolin-2, Colantuono, Guidolin-3, Colantuono-2, Ballardini, Zenga, Delio Rossi, Cosmi, Rossi-2, Pioli, Mangia, Mutti, Sannino, Gasperini. 17 allenatori, 13 esoneri quattro scadenze naturali di contratto. 2002-2012 Foschi(bene), Sabatini(preferisco Foschi ma Benissimo), Sogliano(ectoplasma dal nome figo) Perinetti e adesso Lo Monaco. In 10 anni 17 allenatori e 5 dirigenti diversi sono il segno tangibile di una gestione dei programmi societari clamorosamente sbagliata.. I progetti, a prescindere dagli obiettivi, si realizzano soltanto tramite quel minimo di continuità almeno a livello dirigenziale. Di esempi ne posso fare parecchi. Il Chievo, squadra che ha obiettivi simili a quelli che ormai sono del Palermo ha lo stesso dirigente da 20 anni(Sartori), conosce i limiti e le potenzialità del progetto, esonera solo se necessario e raggiunge sempre l'obiettivo. Prendiamo anche la Sampdoria dell'era Marotta che del Palermo aveva gli stessi obiettivi e che alla fine ha gabbato il Palermo sul più bello. A Palermo manca proprio la base. Chi viene prima ancora di fare i conti coi tifosi li deve fare con Zamparini, un presidente a cui sicuramente va dato il merito di aver riportato Palermo in alto,   a cui andrebbe spiegato che così non si va da nessuna parte. Non si può chiamare un'allenatore, elevarlo al rango spirituale del Dalai Lama del calcio, e mandarlo via dopo una striscia negativa definendolo il male atavico, ne tantomeno chiamare tre dirigenti in due anni, affidargli mercato e risorse per poi far si che si dimettano o cacciarli quando il materiale a disposizione non ti piace. Il Palermo quest'anno poteva tranquillamente, come fa il Chievo da anni, allestire una squadra per la salvezza. Poteva farlo spendendo una minima parte del ricavo delle cessioni in onesti mestieranti di categoria per tappare le falle di una rosa comunque carente. Si è deciso invece di tenere quelli che l'anno scorso se la son vista brutta rischiando di retrocedere, puntellando la squadra con acquisti senza senso, comprando o doppioni o giocatori che senza l'allargamento della panchina a 12 giocatori si sarebbero accomodati in tribuna. Se Mantovani e Munoz non si son dimostrati affidabili la scorsa stagione, il solo Von Bergen mi sembra un pò pochino e d'altronde sempre del titolare della squadra materasso della scorsa stagione parliamo. Se oltre Miccoli il  Palermo in attacco fatica e si sa che l'unico giocatore semi-affidabile che c'è in rosa è Budan che però oltre ai noti problemi di tenuta fisica ha dovuto soffrire un terribile lutto allora si dovrebbe comprare un'attaccante affidabile. La scommessona Dybala è una bella suggestione, ma l'argentino resta un doppione di Miccoli da vedere in prospettiva futura, e con 12 milioni di euro di punte oneste di categoria te ne compri almeno un paio. A centrocampo non son stati presi i giocatori funzionali al gioco di Sannino, soprattutto sulle fasce, dove non è arrivato nessuno, Giorgi a parte, perchè Brienza, pur essendo un buon giocatore, non può essere considerato un'esterno puro, costringendo l'allenatore a puntare sull'enigmatico Bertolo(3 anni che gioca in A e non ho ancora capito il ruolo esatto). Sannino parte male e viene esonerato per aver perso contro due squadre nettamente più forti e per aver pareggiato in casa con una squadra di pari livello. Viene chiamato Gasperini, che indubbiamente è un allenatore d'esperienza, ma che è iper disfunzionale per gli uomini che ci sono in rosa. Mancano le ali pure, il play-maker, un centrale che sappia portare il pallone e supportare il centrocampo e la punta centrale forte, fenotipi standard del 3-4-3 di Gasperini. E' stato cacciato pure il dirigente che tanto era stato voluto, per quali colpe non si sa. Sia chiaro io sono un'estimatore di Lo Monaco, ma che miracoli può fare, soprattutto a mercato chiuso? Arriva Lo Monaco e i giocatori che fanno? Si trasformano? L'impressione che al Palermo manchi il senso della misura ormai è certezza. Come si può costruire qualcosa se alla prima difficoltà salta la testa dell'allenatore e alla seconda quella del dirigente? Quando a fronte dei miei insuccessi attribuivo agli altri colpe e demeriti, qualcuno mi faceva notare che si, può capitare, anche più volte, ma che non è sempre colpa degli altri. Mi sa che Zampa questo non lo sa ancora...

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