martedì 18 gennaio 2011
Sevenited!-Seconda puntata
Il numero 7 di oggi è sicuramente il meno illustre e anche il meno talentuoso dei numero 7, ma non significa che sia stato meno importante, anzi. Sicuramente è stato il più duraturo. Bryan Robson era un giocatore duttilissimo, capace di giocare sia sulla fascia, che al centro del campo, sempre con un'ottimo rendimento. Inoltre si faceva sentire in fase difensiva, grazie alla sua grande tenuta atletica. Cominciò la sua carriera con il WBA giocando con i "Baggies" per sette stagioni, mettendosi in evidenza per le sue qualità e per la sua duttilità. Conteso dallo United e dal Liverpool, Robson optò per i Red Devils, seguendo il suo compagno Remi Moses. Nelle 13 stagioni Robson ha collezionato 345 presenze condite da 74 gol, vincendo due volte la Premiership,e tre volte la FA Cup, più una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Europea. Idolo incontrastato dell'Old Trafford per 13 anni Robson è stato inoltre una colonna portante della nazionale inglese, di cui è stato capitano per nove anni e con cui ha giocato tre Mondiali(82, 86 e 90) e un Europeo(88), senza però vincere niente di importante. Concluse la sua carriera nel Middlesbrough come player-manager. Se come giocatore è stato straordinario, come allenatore gli è andata meno bene. Dopo aver allenato per 7 anni con alterne fortune proprio il Middlesbrough, ha allenato il Bradford City conducendolo a una retrocessione, in Second Division. Tornato al West Bronwich in Premier League, ha condotto i Baggies a una salvezza sofferta al primo anno, per poi retrocedere l'anno successivo. Un altro fallimento allo Sheffield United e poi la nazionale Thailandese, non certo un armata, che allena da quasi due anni. Non saprei se definirla una fine ingloriosa, ma sta di fatto che un giocatore come Bryan Robson resta irripetibile nel suo genere.
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